Talee – How to: cloni in pochi semplici passi
Ci sono diversi motivi per cui diffondere una specie per taleaggio, ovvero l’azione di produrre cloni di piante derivate da una o più piante madre. Si possono clonare piante per effettuare test di crescita e per determinarne il sesso, per diffondere o per mantenere negli anni le genetiche, per avere più cicli della stessa pianta, per avere una fioritura primaverile o per aumentare la fioritura estiva da piante outdoor. Notevoli sono quindi i vantaggi, soprattutto per quei coltivatori a fini medici, che possono ottenere e mantenere più facilmente una linea di
base per la pianta medicinale che vogliono ottenere.
Per ottenere dei cloni, è solitamente consigliato operare in ambienti indoor, che di norma sono più sterili degli ambienti esterni. Per prelevare cloni da piante outdoor, è preferibile quindi operare all’interno. Normalmente associato alla coltura idroponica, la clonazione potrebbe sembrare un procedimento molto complesso, in realtà non è così. Per le operazioni che vedremo in seguito sono necessari alcuni strumenti, facilmente reperibili sul mercato.
– Una lametta nuova e pulita. È consigliabile acquistare più lame, e ripulirle con un panno di carta dall’olio e dal grasso di protezione. Da preferire è tipo con un solo lato tagliente, per proteggersi le dita. La perfetta pulizia degli strumenti è importante per scongiurare il verificarsi di infezioni e malattie ai cloni, che potrebbero addirittura non radicare e morire.
– Un flacone di ormoni radicanti, in polvere o in gel, acquistabile in qualsiasi grow shop.
– Un contenitore, tipo ciotola o piattino, per gli ormoni.
– Un bicchiere d’acqua fredda, abbastanza alto da sostenere il clone.
– Una serie di blocchetti di lana di roccia, ideali per il radicamento sia da seme che da clone. In alternativa sono validi anche i cilindri “Jiffy” di torba, da immergere in acqua.
– Un vaso o contenitore finale, o transitorio in caso di ulteriore trapianto in piena terra. È consigliabile un vaso da 11 per indoor e 16 litri per outdoor. È necessario un vaso per ogni clone.
– Terriccio sufficiente per le proprie esigenze.
– Un flacone con nebulizzatore, acquistabile in un negozio per giardinaggio.
– Una miniserra per germinazione.
TALEE IN POCHI SEMPLICI PASSI:
• Scegliere sulla pianta il posto ideale per fare un clone, senza affidarsi al caso. È consigliabile tagliare alla base un rametto nuovo e giovane, con almeno due palchi di foglie a ventaglio. Più il clone proviene dalla parte bassa della pianta, più alte saranno le possibilità di un radicamento veloce. Si possono prelevare cloni anche sui rami più esterni e alti della pianta, ma impiegheranno più tempo per radicare.
• Prendere la lametta e fare un taglio inclinato di 45 gradi, in modo da poter dare più superficie di base al clone per sviluppare le radici. Assicurarsi che il taglio sia perfetto, abbastanza inclinato e ampio, e che vi sia sufficiente superficie sul fondo del gambo per permettere alla massa di radici di crescere.
• Per dare più possibilità al clone di radicare, prendere la lametta e fare una piccola incisione nel mezzo della parte inferiore del gambo, salendo verso la cima. Raschiando solamente due cm, si aumenteranno ulteriormente le probabilità di successo. Tutto questo è pur sempre facoltativo, e non indispensabile per ottenere un clone ben radicato.
• Intingere immediatamente dopo il taglio il clone in acqua fredda, per evitare che la porzione appena tagliata possa venire a contatto con l’ossigeno. Prestare attenzione che la punta del gambo non tocchi il fondo del contenitore.
• Immergere successivamente la punta della nuova pianta nella polvere o nel gel radicante. Ci sono coltivatori che passano direttamente a questa fase, in quanto mischiano gli ormoni nell’acqua per accorciare ulteriormente i tempi.
• Inserire il clone nel cubo di lana di roccia o nel cilindro di torba, e a discrezione usare i contenitori adatti alle proprie esigenze, avendo cura di utilizzare sufficiente terriccio. Alcuni grower inseriscono il nuovo clone direttamente nel terriccio finale. È consigliato utilizzare una miniserra per favorire la ripresa delle talee.
• Dopo il trapianto entra in gioco il fattore luce. Se necessario utilizzare il nebulizzatore per adattare l’umidità.
Alcuni coltivatori outdoor tengono i propri cloni all’ombra nelle ore più calde, mentre altri applicano la tecnica della “sopravvivenza del più forte”, lasciandoli alla luce diretta del sole. In questo caso i cloni più forti dovrebbero radicare rapidamente; nei climi caldo-umidi ciò avviene all’incirca in 15-20 giorni.
A questo punto le talee sono radicate e pronte per essere messe a dimora per la stagione, o per la loro diffusione.