Taiwan: gli attivisti vogliono la depenalizzazione
Il Taiwan vuole la depenalizzazione della cannabis e lo ha dimostrato lo scorso 15 aprile con una manifestazione che ha coinvolto oltre 2mila persone nel Paese
Lo scorso 15 aprile, in Taiwan, oltre 2mila attivisti per la cannabis riuniti dall’associazione Green Sensation 2.0 hanno sfilato lungo il Ketagalan Boulevard di Taipei, accanto al Ministero degli Affari Esteri, per richiedere a gran voce la depenalizzazione della cannabis nel Paese.
IL TAIWAN SI MUOVE PER LA DEPENALIZZAZIONE DELLA CANNABIS
Chung Ho-yun, portavoce del movimento, aveva annunciato una serie di spettacoli musicali seguiti da una gran folla, venditori e organizzazioni non governative, che avrebbero marciato verso il Parlamento del Taiwan, tenendo a sottolineare che diversi gruppi religiosi conservatori avevano tentato di infangare la loro campagna.
Chung ha dichiarato che: “Quest’anno il nostro movimento ha subito un’escalation di attacchi e ci siamo imbattuti in sforzi coordinati per diffamarci, tra cui disinformazione e fake news diffuse online da gruppi religiosi conservatori con gli aiuti delle forze politiche”.
“Condanniamo queste vili tattiche per denigrare sia noi che il governo con notizie false”, ha ribadito Chung diverse volte, aggiungendo che l’evento è organizzato dai sostenitori della libertà personale e del diritto all’uso della cannabis medica e che il governo non ha nulla a che fare con esso.
Le campagne diffamatorie, elaborate secondo Chung da gruppi come Common Good Taiwan, Family Guardian Coalition e i funzionari del Partito Nazionalista Cinese (KMT), sono andate ben oltre i post sui social media.
“Hanno persino tentato di bloccarci recandosi in un distretto di polizia locale, chiedendo di ritirare il permesso che ci permetteva di manifestare”, ha raccontato Chung sottolineando che: “Questo dimostra che c’è ancora bisogno di lavorare sulla giustizia di transizione e di alleggerire la repressione contro la cannabis, perché dobbiamo sempre combattere le forze conservatrici”.
LA GUERRA ALLA CANNABIS COLPISCE LE NUOVE GENERAZIONI
Questo è il quinto anno da quando l’evento, nel 2019, vuole spingere il Taiwan a partecipare al 420: la giornata internazionale della marijuana. “Vogliamo la depenalizzazione e ci rivolgiamo al Ministero della Giustizia e ai tribunali nella speranza che questa guerra alla cannabis, che colpisce duramente le generazioni più giovani, finisca al più presto”, ha dichiarato Chung.
Stesso Chung che infine ha invitato il governo a consentire, così come succede in altri Paesi, prodotti con lo 0,3% di THC e a seguire la Commissione delle Nazioni Unite sugli Stupefacenti che ha eliminato la cannabis dalla lista delle sostanze stupefacenti nel 2020.
Il Taiwan si aggiunge ai Paesi asiatici che tentano di abbandonare la via della repressione e in particolare alla Thailandia, che, dopo aver rimosso la cannabis dalla lista degli stupefacenti, ha aperto al turismo verde, stilando addirittua una guida cannabica per i turisti.