Sweet Poison: tecnica e stile
Il collettivo vicentino Sweet poison, operativo dal 2005, si presenta con il primo album ufficiale “Iron Fist”. Un lavoro che intende richiamare l’hip hop tradizionale nello stile ma anche nella tecnica.
Dopo anni di lunga militanza nella scena hip hop, anche nell’ambito dell’organizzazione di eventi, cosa vi ha portato a produrre un album di gruppo proprio adesso?
Beh diciamo che più di un anno e mezzo fa abbiamo sentito l’esigenza di affermarci come gruppo e non solo come collettivo. Siamo cinque teste di legno quindi trovare il binario giusto nel quale procedere non è stato semplice. Abbiamo lasciato il freno e premuto l’acceleratore e a giugno 2011 è uscito Iron Fist per Latlantide. In questo disco c’è Zethone, Tokyosan, Virus, Loner ed MS al 100%. Iron Fist è un disco hip hop, dallo spirito classico, ma molto personale e d’istinto, dove lo studio del rap e della tecnica e la ricerca del sample rivestono un ruolo fondamentale. Sono anni strani questi: da una parte l’hip hop sembra essere di moda, dall’altra l’underground e il purismo sono dei capisaldi inamovibili ma certamente di nicchia e quindi poco “visibili”. Noi abbiamo scelto di essere coerenti e anche se sono tempi duri per la discografia abbiamo deciso di metterci in gioco!
Avete già iniziato il tour? Come sta andando?
Oltre alla presentazione ufficiale del disco, che è stato un evento incredibile per presenza e risposta di pubblico, abbiamo fatto un po’ di date questa estate, ma il vero tour è partito a settembre. Toccheremo tutto il veneto e poi ci sposteremo in tutto il resto del nord Italia. Ci auguriamo di riuscire a raggiungere anche il centro-sud per qualche data, perché è un’esperienza che ancora ci manca. Tra le varie date il 10 dicembre avremo l’onore di aprire ai newyorkesi Dead Prez e poi ci troveremo molto spesso sul palco in compagnia di artisti, come il Colle Der Fomento, Kaos e molti altri. E’ veramente piacevole finire un live e vedere l’entusiasmo negli occhi di chi ci ha ascoltato, di chi si è fatto coinvolgere.
Iron Fist il vostro primo album, un lavoro ben curato, decrivetelo in poche parole per i lettori che non lo conoscono ancora…
Iron Fist è un concentrato della nostra essenza. C’è veramente molto di noi. E’ un disco di sfogo. E’ un calcio nel culo a tutti ‘sti scemi che ridicolizzano il rap e lo fanno diventare roba da Zelig. Ormai siamo dei veterani e di guerre ne abbiamo combattute tante. Nel disco abbiamo gridato il nostro pensiero in faccia a tutti. Ascoltando attentamente certe canzoni ti rendi conto delle caratteristiche di ognuno, e magari puoi riconoscerti nelle debolezze, nelle fragilità o nella sicurezza descritte in certe frasi che ci rispecchiano. E’ un disco dedicato col cuore a tutti i veri amanti dell’hip hop. Ogni strumentale è stata prodotta da MS, Amon, Manto, Ceri e Loner rigorosamente campionando da vinili mediante MPC, nel rispetto della tradizione più pura e della ricerca qualitativa. Quindi se vi piace il boom bap originale, il nostro disco potrebbe fare al caso vostro!