Svizzera: la legalizzazione partirà anche in Ticino
In vista della regolamentazione completa, il Ticino si prepara ad essere il prossimo cantone svizzero ad ospitare la legalizzazione sperimentale
Era stato già annunciato ad inizio 2025. La legalizzazione sperimentale della cannabis in Svizzera, già in atto in diverse città, è pronta a travolgere anche il Ticino.
Il primo sì ufficiale è arrivato dal Comitato etico cantonale, che di recente ha autorizzato il progetto “Cannabis in Ticino”. Progetto che unisce la società svizzera TiCann e l’Università di San Gallo, incaricata di analizzare gli effetti della regolamentazione sulla popolazione.
Ora la palla passa all’Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP), che dovrà dare il via libero definitivo.
SVIZZERA: COSA PREVEDE LA LEGALIZZAZIONE IN TICINO
«Come genitori avevamo paura del mercato nero, del pericolo che i giovani entrassero in contatto con una sostanza non controllata». È questo il motivo che ha spinto Christine Cyr Pinana: titolare della TiCann e madre di figli adolescenti, a depositare nel dicembre 2023 la richiesta di autorizzazione per la sperimentazione.
Perché la via della legalizzazione si è mostrata la più efficace per tutelare la salute dei più giovani, che nei Paesi in cui la cannabis è legale sono meno propensi ad assumere questa sostanza.
«Dal mio punto di vista, la regolamentazione è stata molto positiva» ha confermato Christine, cresciuta in un Paese come il Canada, dove la qualità e la sicurezza del consumatore sono messe al primo posto.
Da qui le prime telefonate. «Ho avuto riscontri per lo più positivi, sia da parte della politica che delle autorità che si occupano di questi temi. Tutti hanno dichiarato che sarebbe interessante avere degli studi su dati raccolti in Ticino».
In particolare, al nuovo progetto della Svizzera potranno partecipare solo adulti che già consumano abitualmente cannabis, così da non promuovere nuovi utilizzi. Saranno esclusi invece minori, donne in gravidanza o in allattamento, e persone con particolari problemi di salute.
«Non intendiamo incentivare il consumo, ma comprenderne le dinamiche», conclude Florian Elliker, docente dell’Università di San Gallo. «Vogliamo analizzare quando, come e perché la cannabis viene utilizzata, verificando se l’accesso regolamentato possa ridurre la dipendenza dal mercato nero e garantire usi più sicuri».
SPERIMENTAZIONE IN SVIZZERA: “UN CONSUMO A BASSO RISCHIO”
Promosso dall’Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP), un nuovo studio ha valutato l’impatto dei progetti pilota già attivi, fornendo dei dati che possono orientare il futuro della politica del Paese.
Sebbene venga sottolineato il “breve periodo di attuazione”, il rapporto ha già evidenziato i punti di forza della legalizzazione sperimentale.
In primis, la riduzione del rischio. Se da un lato infatti le persone hanno mantenuto le proprie abitudini, dall’altro sono stati osservati dei cambiamenti che tendono a favorire un consumo più sicuro.
Il secondo aspetto riguarda l'”effetto destigmatizzante” per i consumatori, favorendo un ambiente più aperto e inclusivo, alla base di un approccio più sano e volto al benessere della comunità.
Infine, contrariamente ai timori iniziali, non sono stati segnalati casi di disturbo dell’ordine pubblico nei pressi dei punti vendita. E le stesse forze di polizia, favorevoli alle sperimentazioni, hanno confessato di potersi concentrare su altre priorità.
Siamo a metà febbraio. La Svizzera, senza neanche aspettare la fine della legalizzazione sperimentale, ha annunciato di voler procedere con la regolamentazione completa della cannabis. Ma la ricerca appena condotta supporta questa decisione?
LEGALIZZARE SENZA ATTENDERE LA FINE DELLA SPERIMENTAZIONE
Nel frattempo, con la sperimentazione in corso che dovrebbe durare altri 4 anni, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio ha approvato il progetto preliminare per la legalizzazione dell’uso adulto di cannabis con 14 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astensioni.
Il modello sarebbe quello del monopolio statale sulle vendite, limitando il numero di punti vendita autorizzati. I cantoni sarebbero responsabili del rilascio delle licenze di vendita al dettaglio, mentre il governo federale controllerebbe il futuro mercato online.
Ora bisogna vedere i prossimi sviluppi. Dopo la fase di consultazione pubblica, con la possibilità per le parti interessate di fare le proprie proposte, potrebbe essere necessario un referendum prima che la legge venga pienamente promulgata.