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Super batteri nell’Artico: nessuno è al sicuro tantomeno in Italia

Super batteri nell'Artico: nessuno è al sicuro tantomeno in Italia
Volume delle vittime (EARS-Net, 2015)

La resistenza agli antibiotici sarà uno dei problemi principali che la medicina dovrà affrontare nell’immediato futuro. Si prevede infatti che i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno fino a 10 milioni di persone all’anno entro il 2050, a meno che non vengano intraprese azioni urgenti a livello globale.

In Italia il Ministero della Salute ha appena emesso il nuovo protocollo per rafforzare il controllo nazionale della resistenza agli antimicrobici da parte dei batteri, ma la situazione è sempre più preoccupante. Il nostro paese, stando alle stime dell’European Centre for Disease Prevention and Control, in Europa detiene il primato per numero medio di infezioni e di morti attribuibili ad antibiotico resistenza.
Su 220 mila casi annui, per 10 mila non c’è speranza. Il 39% delle morti è riconducibile a infezioni batteriche resistenti ad antibiotici di ultima generazione come carbapenemi e colistina. Quando questi medicinali non sono più efficaci, è estremamente difficile o in molti casi impossibile curare le infezioni.

Il problema però è globale e richiede una politica condivisa come si evince dall’ultima scoperta sui super batteri rinvenuti nelle regioni artiche da un gruppo di ricerca dell’università di Newcastle: se alcuni ceppi sono stati in grado di arrivare fin lì, probabilmente trasportati da uccelli migratori considerata la scarsissima presenza dell’uomo in quell’aerea incontaminata del pianeta, significa che nessuno può dirsi al sicuro.

«Con l’utilizzo eccessivo di antibiotici abbiamo accelerato il tasso di evoluzione, creando ceppi resistenti che non sono mai esistiti prima», ha detto il professor David Graham a capo del gruppo di ricerca. «Oggi sappiamo che la scarsa igiene fornisce un terreno fertile per batteri resistenti che possono poi diffondersi rapidamente».

Identificati per la prima volta in un ospedale indiano poco più di dieci anni fa, poi nel 2010 nelle acque di Delhi inquinate dai liquami e ora in campioni di terreno prelevati nelle isole Svalbard nel Circolo Polare Artico, i super batteri si confermano tra le 10 principali minacce alla salute mondiale.

Gli sforzi per frenare la crescita della resistenza agli antibiotici si sono concentrati finora sull’uso eccessivo e indiscriminato di antibiotici. È evidente che bisogna fare di più.

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