Sudan: finalmente la pace dopo 17 anni di guerra civile
Dopo 17 anni di guerra civile, il governo del Sudan e la coalizione di gruppi ribelli degli stati sudanesi del Darfur occidentale, del Kordofan meridionale e del Nilo azzurro (Fronte Rivoluzionario del Sudan), hanno firmato un accordo di pace.
L’accordo, siglato lo scorso 31 agosto, copre questioni chiave riguardanti la sicurezza, l’accesso alla terra, la condivisione del potere e il ritorno delle milioni di persone che sono fuggite dalle loro case a causa della guerra, in quella che è una delle peggiori catastrofi umanitarie del ventunesimo secolo. Prevede inoltre lo smantellamento delle forze ribelli e l’integrazione dei loro combattenti nell’esercito nazionale.
Secondo le Nazioni unite, dall’inizio del conflitto sarebbero state uccise più di 300mila persone in Darfur e si contano 2,5 milioni di sfollati. Altri focolai di tensione riguardavano poi il Kordofan meridionale e il Nilo azzurro, dove gli scontri sono iniziati nel 2011.
Non è la prima volta che viene siglato un accordo di pace, ma questa volta dovrebbe essere quella giusta, nonostante alcuni gruppi ribelli si siano tenuti fuori dal testo. L’accordo è un passo significativo nell’obiettivo del nuovo governo, presieduto dall’ex funzionario dell’Onu Abdalla Hamdok, di risolvere i molteplici conflitti civili del paese. Dopo la caduta del regime di Bashir il Sudan sta vivendo una fase di rinnovamento e stabilizzazione politica sicuramente più coerente con un percorso di pace credibile.