Sud-ovest della Cina, dove i maschi non contano niente
Per mettere subito le cose in chiaro a chi arriva da fuori, all’inizio del loro territorio hanno posto un cartello che dice così: “Benvenuti nel paese delle donne”. Il territorio del quale si parla è quello dei Moso, comunità di circa 50mila persone che vivono nel sud-ovest della Cina, lungo le sponde del lago Lugu, divisi in 20 villaggi isolati a 2700 metri d’altitudine. E forse è proprio la lontananza dalla “civiltà” che gli ha permesso di vivere in maniera pacifica, conservando i loro costumi e la loro società matriarcale.
Nella società Moso a comandare è la capofamiglia, detta Dabu, cioè la donna più anziana della casa. È lei a trasmettere il nome ai nuovi nati ed a gestire i beni della famiglia che sono comuni e indivisibili. Mentre le decisioni che riguardano tutto il villaggio vengono prese insieme dal consiglio delle Dabu. Tra i Moso non esistono classi sociali, non vi è violenza domestica, ogni nucleo è una piccola comunità la cui pace è tutelata dalla gestione delle donne. Matrimonio e convivenza non sono contemplati, ma le donne sono libere di vedere chi vogliono. Quando nasce un bambino, questo viene cresciuto dalla famiglia della madre, ma il padre può vedere il figlio ogni volta che vuole.