Su Rai2 la fiction “Rocco Schiavone”: il questore che fuma le canne. Giovanardi e Gasparri insorgono
La prima puntata di “Rocco Schiavone”, la nuova fiction di Rai2 ispirata al vicequestore protagonista dei romanzi di Antonio Manzini ha debuttato ieri con la prima puntata, ma ancora prima di averla vista tre senatori del centro-destra, Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello hanno presentato un’interpellanza al Governo chiedendo addirittura di bloccarne la messa in onda. Il motivo? Il vicequestore si fuma le canne.
La fiction che va in onda al mercoledì sera sul secondo canale della tv di stato è tratta dai libri di Antonio Manzini e si basa sulla storia di un vice questore della Polizia, Rocco Schiavone interpretato da Marco Giallini, che la mattina arriva in ufficio e per prima cosa si accende uno spinello. Da decenni sulla tv pubblica vediamo personaggi che fumano sigarette, bevono alcol, giocano d’azzardo o vanno a prostitute. Ma la canna proprio no, per i senatori è «diseducativa».
I tre politici hanno alzato un vero polverone per opporsi alla messa in onda. Nella loro interpellanza domandano se nella serie i cittadini saranno avvertiti che in un incidente mortale causato da chi ha fumato uno spinello, il responsabile, per la recente legge sull’omicidio stradale viene punito con la detenzione da 8 a 18 anni e che secondo il DPR 737 del 1981 può essere sospeso fino a sei mesi con la privazione dello stipendio, e in caso di recidiva con la cancellazione dai ruoli della Pubblica sicurezza, chi fra le Forze dell’Ordine, fa uso non terapeutico di cannabis.
L’interpellanza dei senatori si chiude con la richiesta di bloccare la messa in onda sulla Tv di Stato di una fiction definita addirittura “incredibile”: I senatori Giovanardi, Quagliariello e Gasparri infine chiedono quali sarebbero le conseguenze se membri delle Forze dell’ordine intervenuti per sedare una rissa o effettuare un arresto, risultassero poi positivi all’uso della cannabis e chiedono un immediato intervento del ministro per bloccare la messa in onda sulla TV di Stato di questa incredibile fiction.
Per ora l’interpellanza sembra non aver prodotto la censura richiesta e la prima puntata è andata regolarmente in onda (pure con ottimi risultati di share). Dal canto loro gli autori hanno preso con ironia la polemica e l’autore Manzini ha scherzato sul tema in conferenza stampa: «Sono contento che la Rai abbia fatto Schiavone. Schiavone si fa le canne, per questo siamo su Rai 2, senza canna andavamo su Rai 1».