Cannabis e cervello: un nuovo studio ne indagherà gli effetti
Al via una ricerca britannica per definire quali siano gli effetti che l'assunzione della cannabis provoca nel cervello umano
Un nuovo studio che sarà portato avanti da ricercatori nel Regno Unito esplorerà come la cannabis influisce sul cervello umano.
Fortunatamente è un periodo di grandi avanzamenti nella ricerca a livello mondiale, per quanto riguarda gli effetti della cannabis sulle funzioni cognitive, e non solo, e questo è dovuto principalmente alle politiche di legalizzazione, se non altro dal punto di vista medico, che si sono realizzate in numerosi Paesi del mondo e d’Europa, ivi compreso il Regno Unito, che nel 2018 ha legalizzato l’uso della cannabis medica.
CERVELLO E CANNABIS: GLI ASPETTI PRELIMINARI DELLO STUDIO
Un team di ricercatori del King’s College di Londra, guidato dalla psichiatra, nonché tra le maggiori ricercatrici in tema di cannabis e psicosi, l’italiana Marta di Forti, sta per lanciare uno studio per esplorare gli effetti del consumo di cannabis sul cervello umano.
Le persone maggiorenni e residenti a Londra che parteciperanno allo studio, consumatrici abituali e non, sono attualmente in fase di selezione da parte del College. I soggetti volontari selezionati per lo studio saranno pagati per la loro partecipazione alla ricerca, che viene intrapresa nell’ambito del progetto Cannabis & Me del King’s College di Londra.
I ricercatori che conducono lo studio hanno affermato che la ricerca è “fondamentale” a scopo ricreativo ma anche per motivi medici per comprendere la scienza alla base della cannabis, che secondo loro viene utilizzata quotidianamente da circa 200 milioni di persone in tutto il mondo, la cui assunzione è in fase di regolamentazione in molti Paesi del mondo. La dottoressa Di Forti ha osservato che “la cannabis viene consumata quotidianamente da molti a scopo ricreativo ma anche per motivi medici“.
“Ma nel Regno Unito la prescrizione di cannabis terapeutica rimane rara”, ha aggiunto Di Forti. “Il nostro studio mira a fornire dati e strumenti che possano rendere i medici nel Regno Unito e in tutto il mondo più fiduciosi, se del caso, nel prescrivere la cannabis in modo sicuro“.
LO STUDIO SUGLI EFFETTI DELLA CANNABIS NEL CERVELLO
Come apprendiamo dal sondaggio online del King’s College di cui sopra, per condurre lo studio che si realizzerà in due parti, “i ricercatori stanno reclutando 6.000 volontari di età compresa tra i 18 ei 45 anni che vivono a Londra. I partecipanti selezionati per lo studio devono essere consumatori abituali di cannabis, o non aver mai provato la droga o ancora aver usato cannabis meno di tre volte.”
La prima parte dello studio prevede un sondaggio online di 40 minuti. Tra coloro che completeranno il sondaggio iniziale verranno selezionati quelli che parteciperanno ad una valutazione faccia a faccia, e infine coloro che completeranno la valutazione di persona verranno pagati 50 sterline (l’equivalente di quasi 60 euro, ndr).
Il questionario preliminare chiederà ai partecipanti quale sia la loro esperienza con la cannabis e perché la assumono, sia per condizioni mediche che per uso ricreativo. Il sondaggio esplorerà anche come l’umore e l’ansia possano influenzare il loro consumo di cannabis, in particolare nelle occasioni sociali.
FACCIA A FACCIA COI CONSUMATORI DI CANNABIS
Tra i partecipanti al sondaggio, i ricercatori selezioneranno un sottogruppo di volontari per completare una valutazione faccia a faccia presso l’Institute of Psychiatry Psychology and Neuroscience del King’s College di Londra.
Questa parte dello studio è suddivisa a sua volta in tre parti, tra cui un sondaggio più dettagliato, un esame del sangue e uno scenario quotidiano vissuto attraverso la realtà virtuale. Ai volontari verrà anche chiesto se il loro consumo di cannabis è cambiato da quando hanno completato il sondaggio originale.
L’esame del sangue verrà utilizzato per determinare i livelli di THC e CBD nei partecipanti. L’analisi del sangue verrà utilizzata anche per quantificare composti simili prodotti naturalmente dall’organismo noti come endocannabinoidi per determinare se il livello di queste sostanze varia tra consumatori e non, di cannabis.
Inoltre, l’analisi del sangue fornirà ai ricercatori dati sulla struttura genica e sull’epigenetica, che sono cambiamenti nel modo in cui i geni sono espressi. Di Forti ha osservato che altre ricerche suggeriscono che i fumatori di tabacco hanno cambiamenti epigenetici, ma non ci sono ricerche che esplorino se la cannabis possa causare cambiamenti simili.
L’ultima parte dello studio utilizzerà la tecnologia della realtà virtuale per inserire i partecipanti in uno scenario quotidiano comune come una visita a un supermercato. I soggetti dello studio risponderanno anche alle domande prima e dopo l’esperienza di realtà virtuale per determinare come rispondono alle interazioni sociali.
PSICOSI: PUÒ DAVVERO ESSERE CAUSATA DALLA CANNABIS?
Uno studio separato raccoglierà le stesse informazioni da persone sottoposte a trattamento per psicosi che si ritiene sia causata dalla cannabis. Di Forti ha affermato che l’obiettivo di questa parte della ricerca è determinare se ci siano fattori biologici che potrebbero rendere una persona più suscettibile alla psicosi causata dall’uso di cannabis, che è stata osservata in alcuni pazienti. Con le informazioni, si spera che si possano identificare coloro che possono usare la cannabis in tutta sicurezza.