Nuovo studio: la cannabis può alleviare il dolore neuropatico causato dalla chemioterapia
Uno studio israeliano pubblicato sulla rivista Therapeutical Advances in Medical Oncology, mostra che la neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia può essere trattata efficacemente con la cannabis.
Il team di ricercatori di Tel Aviv ha esaminato 513 pazienti che stavano assumendo oxaliplatino, un farmaco chemioterapico ampiamente utilizzato per il trattamento delle neoplasie gastrointestinali.
Il team di ricerca israeliano ha affermato che la neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia ha “una tossicità ben nota associata al trattamento dell’oxaliplatino”, e che “ha un forte impatto sulla qualità della vita dei malati di cancro”. Secondo i ricercatori: “La neuropatia acuta indotta da oxaliplatino è evidente fino al 90% dei pazienti trattati con oxaliplatino e l’esposizione continua può portare a una grave neuropatia cronica in circa il 31%”.
Nelle conclusioni fanno notare che: “Il tasso di neuropatia è stato ridotto tra i pazienti trattati con cannabis e oxaliplatino”, evidenziando la forza dello studio nell’affidabilità dei dati sull’uso di cannabis, dal momento che tutti i pazienti partecipanti hanno ricevuto cannabis con licenza regolamentata.
I ricercatori affermano che il limite principale di questa sperimentazione è che “il confronto del consumo di cannabis non era quantitativo ma qualitativo: non è stato possibile confrontare la quantità di cannabis autorizzata o i tipi e le indicazioni per il suo utilizzo poiché questi parametri non erano specificati.”
L’efficacia del trattamento della cannabis sui malati di cancro è evidente da tempo, ma il suo utilizzo è aumentato notevolmente con l’adozione di nuove leggi sulla marijuana sia negli Stati Uniti che altrove: si stima infatti che quasi un quinto dei malati di cancro negli Stati Uniti utilizza la cannabis.