Studi scientifici provano che i cannabinoidi possono essere utili contro la schizofrenia
Un nuovo studio finanziato dal governo americano e pubblicato sulla rivista Neuropsychopharmacology ha dimostrato, contrariamente alla propaganda proibizionista, che la cannabis potrebbe combattere i sintomi della schizofrenia, stimolando i recettori dei cannabinoidi presenti nel nostro corpo.
I ricercatori hanno analizzato le reazioni di topi affetti da schizofrenia trattati con cannabinoidi di sintesi, che sono copie dei composti presenti nella cannabis ricreate in laboratorio. I ricercatori hanno scoperto che i cannabinoidi avevano il potere di invertire il “ritiro sociale” nei ratti. Il “ritiro sociale” è uno dei sintomi principali della schizofrenia, gli schizofrenici infatti hanno difficoltà a fare e mantenere delle amicizie o conoscenze e possono avere poche relazioni intime. I rapporti con gli altri possono essere brevi e superficiali. Nei casi estremi, chi è affetto da schizofrenia può evitare in maniera attiva tutti i rapporti sociali.
Lo studio, finanziato dalla Brain & Behavior Research Foundation e dal National Institute of Mental Health, conclude che questi risultati indicano che l’attivazione dei recettori CB1 è fondamentale per l’interazione sociale e che il trattamento con i cannabinoidi induce risultati positivi contro il ritiro sociale in tutti quei soggetti in cui il sistema endocannabinoide è carente.
Fonte: theweedblog.com