Coltivazione indoor: stretching verso il cielo ed oltre
Metodi di contenimento per la crescita delle vostre piante
Non tutto lo stress è negativo. In effetti, alcuni tipi di stress possono spingere le piante di cannabis a lavorare di più per produrre cime più grandi. È importante però comprendere i propri limiti e sapere come proteggere il raccolto da stress dannosi.
COS’È LO STRETCHING
Lo stretching è ciò che noi coltivatori di cannabis chiamiamo lo scatto di crescita verticale naturale provocato dalle piante di cannabis durante le fasi di crescita: è più evidente nelle varietà Sativa e negli ibridi a maggioranza Sativa. Quasi tutte le varietà però possono mostrare questa caratteristica ed inizieranno ad allungarsi alla ricerca della luce.
Lo stretching è ampiamente considerato come qualcosa da evitare a tutti i costi quando si coltiva cannabis. Ciò è dovuto alla moltitudine di problemi che possono essere causati da una stanza di coltivazione piena di piante alte ed esili, che riducono la produzione poiché le piante superano l’area di coltivazione e raggiungono la luce, ombreggiando i siti delle cime più basse e causando una crescita debole e ariosa delle cime. In altre parole, rovinerebbe tutti i nostri piani attentamente pianificati per mantenere una chioma uniforme durante tutto il periodo di fioritura e sicuramente non massimizza l’efficienza del nostro spazio di coltivazione o delle lampade.
Se non abbiamo pianificato adeguatamente gli spazi, a questo punto dovremo spendere tempo ed energie per legare le piante e riorganizzare l’area. Ma avremmo potuto fare qualcosa per evitare questo problema? Come possiamo evitare lo stress e mantenere le nostre piante ad un’altezza ragionevole durante quelle prime cruciali settimane?
Esistono due tipi di stress: buono e cattivo. Per gli esseri umani, lo stress positivo ci spinge a lavorare di più per ottenere risultati positivi. Ad esempio, possiamo sperimentare uno stress positivo se costruiamo muscoli dopo un allenamento intenso, o se impariamo una nuova abilità, o dopo un primo appuntamento riuscito. Al contrario, potremmo avvertire gli effetti di un forte stress se, ad esempio, non possiamo far qualcosa che ci piace, se ci sentiamo sopraffatti sul lavoro, o se viviamo qualcosa di traumatico.
GENETICA: LA SCELTA PIÙ IMPORTANTE
Questo è il primo fattore da considerare, prima di iniziare a coltivare dobbiamo assicurarci che le piante che intendiamo coltivare, siano esse da seme o da cloni, siano adatte allo spazio di coltivazione disponibile e se intendiamo coltivare più varietà insieme, almeno che siano con più o meno le stesse caratteristiche per garantire una crescita uniforme ed omogenea, nonché la massima efficienza di illuminazione durante la fioritura. Come regola generale le piante Indica non si allungheranno molto mentre le Sativa e gli ibridi a predominanza sativa tenderanno ad allungarsi di più. Ci sono ovviamente delle eccezioni, ad esempio la OG Kush, una varietà prevalentemente Indica che può allungarsi considerevolmente e necessitare di molto supporto, probabilmente a causa dell’influenza della genetica tailandese da cui deriva.
La cannabis risponde allo stress in modo simile. Un buon stress fa sì che la pianta lavori di più per raggiungere un obiettivo desiderabile (cime più grandi). Lo stress negativo, tuttavia, è controproducente per la crescita e alla fine potrebbe uccidere la pianta.
EVITARE LO STRESS
Alcuni fattori di stress delle piante inibiscono la capacità della pianta di assorbire la luce per la fotosintesi, limitano quantità adeguate di traspirazione fogliare, aumentano la suscettibilità a parassiti/malattie e possono potenzialmente causare lo sviluppo di anomalie genetiche nelle piante (ermafroditismo); tutto ciò potrebbe compromettere un intero raccolto.
STRESS LEGGERO
Durante la fioritura, le piante di cannabis sono molto sensibili allo stress dovuto alle interruzioni del ciclo di luce. Anche una spia rossa su una fotocamera può far diventare ermafrodite le piante. Pertanto, è fondamentale mantenere la completa oscurità durante l’intero ciclo di spegnimento delle luci. La growroom dovrebbe essere completamente buia e testata regolarmente per verificare che non vi siano infiltrazioni luminose dall’esterno.
TEMPERATURA
Nell’ambiente di coltivazione indoor convenzionale, il caldo è in genere un fattore di stress negativo più del freddo per le piante di cannabis. Le piante di cannabis coltivate indoor non sono solitamente esposte a temperature inferiori a 10°C, quindi lo stress causato dalle piante che diventano troppo fredde è un evento raro. Tuttavia, quando le condizioni ambientali superano i 29°C, la pianta inizia a modificare il suo modello di crescita per accogliere un tasso di traspirazione più elevato e mantenere la pianta fresca. Questa crescita alterata sposta più energia nella crescita di più steli vegetali, ne verrà fuori infine una pianta allampanata senza la resa di massa di fiori e la produzione di resina desiderate.
A temperature estremamente elevate, la fotosintesi può cessare completamente e la maturazione del raccolto sarà sicuramente ritardata. Mantenere la temperatura e l’umidità della stanza a un livello adeguato durante tutto il ciclo è fondamentale per mantenere una coltivazione efficiente.
TRAI UN VANTAGGIO DALLO STRESS
Esistono diversi tipi di stress positivi che è possibile introdurre durante il ciclo di crescita. Esporre le piante di cannabis a un forte stress costrittivo si tradurrà in piante robuste che hanno maggiori probabilità di produrre più resina e cime più grandi. Le piante migliori sono quelle che non solo riescono a sopravvivere a dosi di stress positivo, ma possono effettivamente prosperare grazie ad esso, vediamo alcuni esempi pratici:
– Circolazione dell’aria nella stanza di coltivazione
L’uso della circolazione dell’aria è il modo più comune per stressare le piante che la maggior parte delle persone già incorpora nella propria stanza per altri motivi. Utilizzando una ventola oscillante per mantenere le giovani piante in movimento con l’aria forzata, in realtà si forniscono costantemente piccole sollecitazioni allo stelo della pianta che aiutano lo stesso a diventare spesso e robusto più rapidamente.
– Costrizione delle piante
Il training delle piante è il processo di gestione della crescita delle piante attraverso l’uso di vari livelli di stress applicati al fine di manipolare la forma e le dimensioni della pianta a proprio piacimento. Questi fattori di stress alterano la crescita modificando i percorsi di distribuzione dei nutrienti delle piante, modulando i tassi metabolici e costringendo fisicamente la pianta a crescere lateralmente, rendendo più facile il mantenimento di una chioma uniforme.
Esistono diversi modi per raggiungere questo scopo. Alcuni possono sembrare estremi, tuttavia vale la pena sperimentarli se non l’hai già fatto (LST, SOG, SCROG, ecc.).
– Nutrizione, CO2 e irrigazione
Quando le piante di cannabis si allungano, consumano allo stesso tempo grandi quantità di sostanze nutritive, in particolare azoto e fosforo, oltre ad una grande quantità di acqua. Riducendo questi macronutrienti e riducendo l’irrigazione per le prime settimane di fioritura, possiamo avere un effetto positivo sulla riduzione dell’allungamento delle piante. Se usi un supplemento di anidride carbonica nella tua coltivazione, interrompilo per lo stesso periodo per migliorare l’effetto e ridurre ulteriormente lo stretching.
– Il freddo aiuta
Anche se può sembrare una cattiva idea lasciare che le piante di cannabis si raffreddino dato il loro clima ideale di crescita, durante le ultime due settimane del ciclo di fioritura, può effettivamente essere utile lasciare che la stanza si raffreddi fino a una temperatura compresa tra 10 °C e 15 °C di notte. Una sequenza di giorni caldi (luci accese) e notti fresche (luci spente) verso la fine della crescita imita il ciclo di crescita naturale delle piante di cannabis: molte genetiche di cannabis fotoperiodiche fioriscono naturalmente nei mesi più freddi.
Le temperature più fredde stimolano il sistema metabolico delle piante, determinando una maggiore produzione di resina e una gamma più ampia di colori dei fiori esteticamente accattivanti (antocianine).
È importante notare, tuttavia, che può diventare difficile controllare l’umidità a basse temperature; quindi, assicurati di mantenere questi parametri costantemente sotto controllo.
– Siccità
Lo stress da siccità è un altro metodo comunemente utilizzato per incoraggiare tassi di crescita accelerati. Se applicata correttamente, la simulazione di una siccità fa sì che le piante reagiscano aumentando i tassi di crescita delle radici mentre si preparano alla carenza di approvvigionamento e allo stesso tempo aumentando i livelli di ossigeno disponibile nella zona basale. I coltivatori esperti sono in grado di spingere molto sulla crescita delle loro piante utilizzando questo metodo.
N.B. Tuttavia, fai attenzione se provi questo metodo. Troppo stress idrico può facilmente degenerare in uno stress negativo. Non vuoi vedere le piante appassire o che le piante sviluppino un deficit mentre sei nel bel mezzo del ciclo di fioritura. Risulta pertanto necessario riprodurre questo metodo in scala ridotta, una o due piante per iniziare, prima di padroneggiare completamente questa tecnica.
NON STRESSARTI
Come puoi vedere, gli stress applicati possono influenzare la pianta in molti modi; sia nel bene che nel male. Spetta al coltivatore sapere come trarne vantaggio, tenendo costantemente a bada i fattori di stress negativi. Se utilizzati correttamente, i metodi sopra indicati ti aiuteranno ad aumentare la resa della tua struttura per metro quadrato.
Fortunatamente, non è necessario diventare un ingegnere o un agronomo per sentirsi sicuri del proprio spazio di coltivazione, è altresì importante affidarsi ad esperti di agricoltura indoor e chi ha le conoscenze e l’esperienza necessarie per progettare un ambiente favorevole a tutte le fasi di coltivazione. Per molti questo rappresenta un hobby, per altri è un impegno; eppure, dovrebbe innanzitutto essere una passione più che un’esigenza. In un mondo in cui la parola stress assume sempre più dei connotati che ledono alla salute umana, rispondiamo con le piante, mutevoli e capaci di far di necessità virtù.