Street art e Design

Street art e fermate dei bus: la zombificazione pubblicitaria di Vermibus

vermibus

L’artista di strada Vermibus colleziona stampe pubblicitarie lungo le strade della città di Berlino, e non solo, lavorando sulla trasformazione dell’identità dei modelli, nascondendo il brand e zombificando i soggetti. Quella della “Advertisement Space Hacking”, interpretabile come “Sovvertimento degli spazi pubblicitari”, è una pratica assai diffusa in tutto il nord Europa, USA e Canada che è entrata di prepotenza all’interno delle forme d’espressione di molti street artist. Probabilmente i berlinesi sono già venuti a contatto con molte delle pubblicità posizionate all’interno delle stazioni della metropolitana o lungo le strade di Berlino, cartelloni pubblicitari che però non sono quello che sembrano.

Vermibus, talento di spicco di questa “disciplina”, è un artista con base a Berlino che regolarmente colleziona poster pubblicitari dalle strade per poi utilizzarli nei suoi lavori in studio. È proprio lì, nello studio, che comincia il vero processo di trasformazione. Utilizzando una serie di solventi, cancella e modifica le facce ed i loghi dei brand a colpi di pennellate e, una volta che la trasformazione è completa, reintroduce le pubblicità nei loro contesti originali, questa volta però con un messaggio del tutto diverso da quello proposto dai brand.

Il processo di cancellazione delle immagini con il solvente è molto simile a quello della pittura, con la differenza che questa è una tecnica di replica e contrapposizione: il processo è lo stesso, ma invece di aggiungere i colori su tela e creare un disegno, i colori vengono rimossi dalla fotografia per creare una nuova immagine con caratteristiche differenti. I modelli al centro delle campagne pubblicitarie hanno visto un cambiamento importante delle loro caratteristiche. Alcuni di questi assomigliano a dei fantasmi o a delle mummie, altri a degli zombie e altri ancora hanno delle reminiscenze delle pitture di Francis Bacon, pittore surrealista irlandese del ‘900. Queste tecniche evocano in qualche modo l’arte “vodoo” utilizzando elementi umani come i capelli o i denti, al fine di creare creature antropomorfiche. Vermibus utilizza per i suoi flash immagini e foto delle “riviste patinate”, i corpi perfetti, in salute e impersonali dei modelli si trasformano in ombre e mummie con molta più presenza e singolarità rispetto agli originali.

Vermibus

A causa dell’utilizzazione degli spazi pubblicitari e di come le figure umane sono rappresentate nello spazio, Vermibus si può dire che sia in grado di rimuovere le maschere che quotidianamente la società indossa, criticando le campagne pubblicitarie che privano le persone della propria identità, per rimpiazzarla con quella del brand, come tanti zombie. L’attitudine di Vermibus comincia e finisce per la strada, luogo che per lui gioca un ruolo essenziale. Le persone si fermano, fissano e sono intrigate. I cartelloni pubblicitari mostrano corpi e visi perfettamente cesellati simili a quelli degli antichi egizi. La manipolazione dell’immagine si avvale della disumanizzazione dei soggetti, con l’obiettivo di ritrovare l’aura dell’individuo, la personalità smarrita.

Uno dei progetti di street art più interessanti di Vermibus si chiama “Dissolving Europe project”. Con un improbabile biglietto di inter-rail, un pallet di solventi, chiavi per le vetrine delle fermate dei bus e pennelli ha letteralmente sovvertito molte delle campagne pubblicitarie dell’Europa occidentale, prendendo di mira Boutique Rolex, locandine di musei e la modella Kate Moss. I poster pubblicitari, dopo essere stati modificati con i solventi, vengono riposizionati dall’artista in nazioni o circostanze differenti, con lo scopo di contestare il messaggio originale. I poster e i loro modelli che prima erano così banali, dopo Vermibus non lo sono più e le persone li notano, fermandosi ad osservarli.

a cura di Enrico Pirana



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