Storia stupefacente della filosofia di Alessandro Paolucci
Un curioso viaggio nella filosofia attraverso le sostanze consumate dai suoi più eminenti protagonisti: dagli esperimenti con l’hashish di Walter Benjamin a quelli con la cocaina di Sigmund Freud, dalla probabile tossicodipendenza dell’imperatore filosofo Marco Aurelio all’LSD che Ernst Jünger assumeva insieme all’amico Albert Hofmann.
Lo ha realizzato per la casa editrice Il Saggiatore, Alessandro Paolucci, comunicatore digitale e ideatore del fortunato account social di Dio.
La sua è una contronarrazione psicotropa del pensiero occidentale perché la cultura istituzionale, i ritratti fatti da artisti e biografie ufficiali, i professori a scuola e in università ci hanno sempre presentato i grandi pensatori come pedanti uomini dalla lunga barba bianca. In questo libro scopriamo invece che il mito della caverna di Platone è il prodotto di una visione dovuta a una bevanda allucinogena, che il Superuomo era drogato dai farmaci di cui abusava il suo Nietzsche e che alcuni dei testi più importanti di Sartre sono stati scritti ingoiando dieci pasticche di anfetamina al giorno. La via per raggiungere la verità spesso è fatta di deviazioni stravaganti e questo racconto delle avventure (e disavventure) lisergiche che le più eccelse menti di tutti i tempi hanno affrontato ce lo dimostra.