HipHop skillz

Stokka, MadBuddy & Roc Beats – "Struggle Radio EP" (Recensione)

struggle-radio-300-1024x1024Shocca ha preso Stokka & MadBuddy per le caviglie, li ha capovolti e immersi in un pentolone pieno di rap d’annata storica e beats cingolati da battaglia. Il risultato è un concentrato purissimo di fine materia Hip Hop, fuoco caldo sull’asfalto nero della dissestata scena italiana.

I Tasters tornano con un lavoro ufficiale due anni dopo l’evento unico segnato dall’uscita di “#Bypass” e assoldano per la produzione di questo intero EP un Roc Beats completamente alienato, galvanizzato dalla sfida richiesta e che sfodera una potenza rude e avvolgente alle macchine. Un disco in controtendenza che si articola con un approccio hardcore, un’analisi lucida lungo le liriche crude e dalle mille interpretazioni di Stokka e MadBuddy che salgono di tono abbracciando le colonne tortili erette dalle strumentali di Shocca che, cazzo, sono pazzesche.

La copertina è già di suo qualcosa di strano. Una foto tratta dal progetto “Small Kings” del fotografo Alessandro Simonetti, scattata nel 2009 durante una dancehall illegale nel quartiere malfamato di Tivoli Gardens a Kingston, in Jamaica. L’anno dopo questo scatto polizia ed esercito entrarono nel quartiere con un’azione violenta rimasta nella storia dell’isola. Niente fronzoli quindi, che è quanto le 7 trasmissioni di “Struggle Radio” vogliono comunicare, tutte seguendo un mood complicato e real, in cui compaiono i featuring di Zuli e Noyz Narcos a scombussolare l’insieme, ma che pur spiazzando alla prima impressione risultano comunque azzeccatissimi nel contesto.

Stokka, MadBuddy e Shocca riportano alla luce la vera attitudine, con liriche che non si attaccano ai soliti stereotipi per le masse e strumentali maestrali cucite perfettamente. “Struggle Radio EP” è una bomba perché ha una ricetta complicata, perché è ruvido e fresco, perché arriva praticamente a fari spenti e spara nel buio una pietra filosofale che racchiude l’essenza del classico e si rinnova nel contemporaneo. E’ quello che tanto manca nell’approccio culturale dell’Hip Hop di oggi: lo spunto dal passato e dalla realness è sempre fondamentale per evolvere musicalmente nel messaggio e nella qualità. Chapeau.

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Mattia Polimeni 



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