Stelle cadenti e desideri
Hai visto stelle cadenti? E quante? Hai espresso qualche desiderio?
No! Non ho visto alcuna stella cadente, non ho espresso alcun desiderio. Perchè queste notti, non l’ho proprio guardato il cielo, l’ho volutamente snobbato, proprio io che spesso amo perdermi guardando le stelle… Ora, non ho alcun desiderio da esprimere: ho tanti sogni, sempre, tante aspirazioni, tanti progetti, e farò di tutto per realizzarli, con la forza di volontà, con la determinazione, con la tenacia, come sempre, e non sperando che quello che voglio mi arrivi dal cielo.
Come suggeriva Supertramp: “Se vuoi qualcosa dalla vita, allunga la mano e prendila!“ Ultimamente, tra folli corse alle ricevitorie del superenalotto e teste vuote che guardano all’insù aspettando chissà quale miracolo… di illusi, ingenui, ridicoli, patetici, visionari, in giro proprio ce ne sono parecchi. Ora inoltre, non ho alcun desiderio, perchè in fondo, ho già quello che desidero, veramente! Sarà perchè ho tutto; sarà perchè mi accontento di quello che ho; sarà perchè ho effettivamente tanto ma nello stesso tempo non chiedo nulla di più o sarà perchè mi ritengo già fortunatissimo ora, …ma i desideri li lascio ad altri, a chi ne ha veramente bisogno e ha realmente un motivo per invocare qualche aiuto divino.
E poi, alzare la testa quando la alzano tutti, alla ricerca di qualcosa… mmm non mi piace! Il cielo lo guardo perchè è stupendo, magico, infinito. E lo guardo ogni giorno, ogni sera, ogni notte, spesso da solo, senza pretendere niente da lui, senza aspettarmi nulla, perchè già quello che mi dà così com’è, è un qualcosa di immenso. E se le persone guardassero più spesso il cielo, …magari da sole, magari senza aspettarsi nulla, scoprirebbero che di splendide stelle cadenti ne cadono quasi ogni sera, ogni notte.
Per l’amor di Dio… fantasticare è lecito, sognare è stimolante, ma a volte penso che bisognerebbe rimanere un po’ più con i piedi per terra, e gli occhi fissi su obiettivi tangibili, reali, concreti. Soprattutto in un momento critico come questo, dal punto di vista sociale, economico e culturale. Altrimenti poi, si corre il rischio di starsene immobili e aspettare chissà che cosa, fermi in mezzo una folle coda alla ricevitoria del superenalotto, o con il naso all’insù, come un branco di illusi, ingenui, ridicoli, patetici, visionari. Finalmente queste notti sono passate.
Finalmente posso tornare a guardare il cielo.