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Rivoluzione verde negli USA: gli stati che hanno legalizzato (anche) l’uso ricreativo della cannabis

Negli USA, la cannabis è vista come un’opportunità economica e sociale di cui sempre più stati vogliono beneficiare. Oggi infatti sono 23 quelli che ne permettono sia l’uso medico che ricreativo

Proprio dagli Stati Uniti, la terra dove il proibizionismo affonda le sue radici, è partita una rivoluzione verde che sta coinvolgendo l’intero Occidente. Oggigiorno sono 40 gli stati che hanno legalizzato la cannabis per scopi terapeutici, e di questi, oltre a Washington D.C., ben 23 ne permettono anche l’uso ricreativo per gli adulti.

bandiera usa circondata da foglie di cannabis
COLORADO

Nel novembre del 2012 il Colorado ha regolamentato la cannabis per uso adulto e dal 2014, anno in cui sono iniziate le vendite, al 2022, il mercato verde dello stato ha generato oltre 2,1 miliardi di dollari di tasse solo con la cannabis ricreativa, di cui almeno 745,6 milioni destinati al miglioramento del sistema scolastico pubblico.

WASHINGTON

Come in Colorado, anche gli elettori di Washington nel 2012 hanno approvato una misura che legalizzasse la cannabis per scopi ricreativi. Qui però le tasse sono tra le più alte della nazione e lo stato di Washington ha generato quasi 3,5 miliardi di dollari in accise e imposte sulle vendite di cannabis. E per ogni miliardo raccolto quasi 600 milioni vengono investiti per la salute pubblica, tra cui un fondo che fornisce assistenza sanitaria alle famiglie che hanno un reddito basso.

OREGON

Nel novembre del 2014 i cittadini dell’Oregon si sono espressi a favore della marijuana ricreativa. Dal primo giorno di vendita legale nei dispensari e circa 825 milioni di dollari di entrate fiscali, distribuite tra scuole pubbliche, forze dell’ordine e programmi di salute mentale, l’Oregon ha cambiato nettamente il suo approccio repressivo a favore della salute pubblica. Divenendo il primo stato americano a depenalizzare l’uso personale di tutte le droghe e concedendo recentemente la grazia a 45mila persone condannate per reati minori legati al possesso di cannabis.

ALASKA

Segue l’Alaska, che dall’inizio delle vendite ha raccolto più di 128 milioni di dollari di entrate fiscali, per il 50% investite nel “Recidivism Reduction Fund” e per sostenere i programmi di reinserimento per le persone attualmente e precedentemente incarcerate.

WASHINGTON D.C.

Da febbraio 2015 anche la capitale degli Stati Uniti ha legalizzato la cannabis per scopi ricreativi. Tuttavia, il Congresso impedì la regolamentazione di un mercato autorizzato, permettendo però ai consumatori di possedere e autoprodurre la propria cannabis.

NEVADA

A luglio 2017, il Nevada è diventato il quinto stato americano in cui è possibile acquistare cannabis ricreativa. Anche qui le entrate fiscali raccolte, che ammontano a circa 908 milioni di dollari, sono state in parte utilizzate per finanziare listruzione pubblica. Nel 2019 invece, quasi 2 milioni di dollari sempre provenienti dall’industria verde sono stati stanziati per realizzare alloggi ai senzatetto.

CALIFORNIA

Con oltre 4 miliardi di entrate fiscali, il mercato californiano della cannabis è tra i più grandi e profittevoli d’America. Dal 2018 infatti il settore verde si è espanso costantemente. A tal punto che una regione della California settentrionale è stata denominata “Emerald Triangle”, per la più alta produzione di cannabis in tutti gli Stati Uniti.

MASSACHUSSETS

Oltre 657 milioni di gettito fiscale in poco più di quattro anni, di cui molti investiti nel trasporto pubblico e nelle amministrazioni locali. Siamo in Massachusetts, dove la vendita legale di cannabis è partita nel novembre del 2018.

MICHIGAN

A dicembre 2019 partono ufficialmente le vendite di cannabis ricreativa nel Michigan. Circa 618 milioni di proventi derivanti dalle tasse che vengono distribuiti tra comuni, contee, il “Fondo di aiuto scolastico” e il “Fondo dei trasporti del Michigan”.

ILLINOIS

Il 1° gennaio 2020, il governatore J. B. Pritzker ha firmato la legge che legalizza la cannabis per uso adulto in Illinois. Governatore che si è impegnato nel riparare i danni causati dalla guerra alla droga. Cancellando quasi 500mila condanne legate alla cannabis e poi destinando il 25% delle entrate fiscali al Recover, Reinvest and Renew, che sostiene lo sviluppo di programmi a beneficio delle comunità svantaggiate.

MAINE

Nel primo mese di cannabis legale, il Maine ha registrato 1,4 milioni di dollari di vendite. Una cifra record per un piccolo stato di appena 1,3 milioni di abitanti, che investe i proventi del mercato verde per sostenere la salute e la sicurezza pubblica.

ARIZONA

Due anni di vendita e più di 377 milioni di dollari incassati in accise e tasse sulla cannabis, che l’Arizona distribuisce per un terzo ai college della comunità e per il 10% ai programmi di salute pubblica e di giustizia penale.

MONTANA

Sebbene la cannabis ricreativa in Montana sia legale dal 2020, le vendite sono partite nel gennaio del 2022. E nel primo anno completo lo stato ha generato quasi 42 milioni di dollari in accise sulla cannabis.

NEW MEXICO

Ad aprile 2021 viene firmata la legge che legalizza la cannabis per gli adulti nel New Mexico. Le vendite però, iniziate solo ad aprile 2022, hanno fruttato 36,7 milioni di dollari di entrate fiscali in appena otto mesi.

NEW JERSEY

Sebbene in New Jersey il prezzo della cannabis sia il più alto della nazione, toccando i 453 dollari per oncia (413 euro per 28 grammi), le tasse del mercato verde supportano ampiamente l’equità sociale. La legge infatti prevede che ben il 70% delle entrate fornisca supporto alle aree colpite dalle precedenti leggi sulla cannabis.

CANNABIS IN USA: GLI ULTIMI STATI AD AVERLA LEGALIZZATA

Da New York, dove il primo dispensario ha aperto solo il 29 dicembre scorso, al Minnesota, che da poco è diventato il 23° stato americano a legalizzare la cannabis per uso ricreativo, passando per il Vermont, il Rhode Island, il Connecticut, il Virginia, il Missouri, il Delaware e il Maryland, dove le vendite autorizzate sono iniziate tra la fine del 2022 e il 2023, o devono ancora partire, una cosa è certa: la rivoluzione verde negli Stati Uniti è pressoché inarrestabile. Speriamo porti un’ondata di libertà in tutto l’Occidente.



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