Stati Uniti, un malato di cancro su cinque usa (anche) la cannabis per curarsi
Quasi un quinto dei malati di cancro negli Stati Uniti utilizza la cannabis, è quanto risulta dai test delle urine effettuate su 816 pazienti oncologici: il 19,12% di loro è risultato positivo al test del THC. La ricerca scientifica ritiene che il profilo dei malati che utilizzano cannabis sia composto principalmente da maschi single, con una diagnosi della malattia piuttosto recente e sottoposti a radioterapia.
La cannabis viene utilizzata principalmente per attenuare i sintomi prodotti dalla malattia e delle terapie mediche: mancanza di appetito, mancanza di respiro, stanchezza, difficoltà a dormire, ansia e depressione.
Altre ricerca scientifiche hanno cercato di profilare i malati che utilizzano la cannabis a seconda delle fasce di età. Come forse si poteva prevedere l’uso di cannabis è più frequente tra i pazienti oncologici in giovane età, toccando circa il 30% di utilizzo tra i malati di età compresa tra 18 e 39 anni. Tuttavia il consumo di cannabis per attenuare i sintomi negativi della malattia si diffonde anche tra i malati più anziani, con l’8% dei pazienti oncologici di oltre 65 anni di età che fa uno di THC. Una percentuale superiore a quella dei pari età non malati.
Secondo gli autori della ricerca “i risultati suggeriscono che i pazienti che cercano una migliore gestione dei sintomi si stanno auto-trattando con la cannabis, nonostante la mancanza di prove di alta qualità per il suo utilizzo nelle cure palliative. È probabile che l’uso non autorizzato aumenti nei pazienti affetti da cancro. Sono urgentemente necessarie informazioni accurate per aiutare a gestire le aspettative dei pazienti sul suo utilizzo e aumentare la comprensione dei rischi e dei benefici”.
Le proprietà della cannabis nelle terapie oncologici sono da tempo al centro degli studi. Recentemente in Canada è stata lanciata un primo trial clinico, condotto in collaborazione con il ministero della Salute, con l’obiettivo di identificare gli oli di cannabis più efficaci e stabilire una standardizzazione dei dosaggi nel trattamento di alcuni dei più frequenti disturbi dei quali soffrono i malati di cancro: nausea, vomito, dolore, disturbi del sonno e ansia-