Sta per arrivare l’apparecchio che individua il THC nel respiro
I fumatori al volante e quelli che non riescono ad evitare l’utilizzo di cannabis sul lavoro sono avvisati: sta per essere lanciato sul mercato un apparecchio in grado di identificare la presenza di THC nel respiro.
Una sorta di etilometro, ma tarato in modo da identificare il principio stupefacente della cannabis, invece che l’alcol.
Se ne parlava da mesi, ma negli ultimi tempi la possibilità è sempre più concreta. Hound Labs, azienda con sede a Oakland, California, ha infatti rilasciato un comunicato sottolineando che è imminente il rilascio sul mercato del suo prodotto, chiamato Hound Marijuana Breathalyzer, che può appunto rilevare la presenza di molecole di THC nel respiro.
Dalle dichiarazioni del Ceo dell’azienda ad High Times, il prodotto potrebbe essere commercializzato in Usa già a partire dalla prossima primavera. E la testata americana ha sottolineato che: “Questa è una cattiva notizia per i lavoratori che si sballano sul lavoro. Ma è una buona notizia per i datori di lavoro che vogliono eliminare questo comportamento”.
Gli sviluppatori credono che le molecole di THC rimangano nel respiro fino a quattro ore dopo aver fumato. Ecco perché questo sarebbe un metodo più sicuro da utilizzare rispetto ad esempio al test delle urine, dove i cannabinoidi rimangono per un tempo molto maggiore, rendendo impossibile capire quando siano stati assunti.
La Hound Labs non è l’unica a lavorare su un etilometro per la marijuana. La Cannabix Technologies di Vancouver ha rilasciato il suo THC Breath Analyzer per il “beta testing”, secondo l’amministratore delegato Rav Mlait. Anche l’Università di Pittsburgh ha sviluppato un etilometro per la cannabis. Alexander Star, professore di chimica e bioingegneria e di scienza clinica e traslazionale, dice che dal 2019 ha reso il suo prototipo di etilometro disponibile “a partner commerciali interessati” per analizzare il respiro dei fumatori.
Insomma, la nuova era dei test per il THC sembra essere arrivata, perlomeno in Usa, in attesa di capire che sviluppi potranno avere in Europa questo tipo di scoperte.