Sri Lanka, l’affascinante lacrima dell’India
Stato: Sri Lanka
Capitale: Kotte
Clima: Monsonico – Tropicale
Specialità gastronomiche: Riso e frutti di mare, Lamprais e Roti.
Incastonata nell’Oceano Indiano lo Sri Lanka è uno dei più suggestivi Paesi dell’Asia. Chiamata anche Lacrima dell’India, quest’isola offre magnifici paesaggi, una natura incontaminata e vivacissimi templi buddisti.
La Repubblica Democratica Socialista dello Sri Lanka, questo il nome ufficiale del Paese, ha conosciuto un lungo passato coloniale: arabi, portoghesi, olandesi e naturalmente gli inglesi si stabilirono qui sin dall’antichità e fecero di dell’isola di Ceylon un comodo punto di appoggio per il più vasto e ostile subcontinente indiano. Il retaggio coloniale dell’isola è visibile nelle principali città, così come in parte del paesaggio che è stato modificato per introdurre la coltura del tè. Oggi lo Sri Lanka, che ha conosciuto anche un oscuro periodo di guerra civile (vedi box), è un Paese dinamico con una forte crescita economica, dovuta in parte alle performance della vicina India, ma che soprattutto ha sviluppato un mercato turistico davvero interessante.
Il punto da cui partire, nonché il principale aeroporto internazionale dell’isola, è la città di Colombo, l’antica capitale. La città è un po’ caotica ma merita comunque una breve visita. Il mercato delle spezie, al mattino presto, è un luogo suggestivo ricco di colori e aromi, un bel posto dove passeggiare e vedere i cingalesi indaffaratissimi nelle loro attività commerciali. Da qui è possibile visitare il Museo del Periodo Olandese, dedicato ad una parte del periodo coloniale dell’isola. In zona ci sono diversi edifici risalenti al quel periodo e a quello inglese che ospitano gallerie d’arte e design. Nel pomeriggio, dopo aver pranzato con un delizioso roti, una specie di pancake che potete farcire a piacimento con frutta o altro, potreste dirigervi verso il tempio principale della città, il Kelaniya Raja Maha Vihara.
Il buddismo arrivò in Sri Lanka intorno al 250 a.C. e da allora è stato la religione maggioritaria dell’isola. Il tempio si dice sia stato costruito durante un viaggio di Buddha stesso, ma se questo fosse vero dovrebbe essere ancora più antico; ad ogni modo in un misto tra verità e leggenda questo magnifico complesso religioso ospita diversi antichissimi stupa (costruzioni semisferiche o a forma di campana che contengono reliquie) e una vivace comunità di monaci. Colombo è anche una delle migliori città dove assaggiare la tradizionale cucina cingalese basata per lo più su pesce e frutti di mare. Alcuni dei ristoranti più quotati sono il Lagoon in cima all’hotel Cinnamon, oppure potreste provare il Flamingo House, locale dal design accattivante ed eccentrico con una buona selezione di piatti fusion: buttatevi sul pesce al limone, estremamente raccomandato. Da Colombo, noleggiando un’auto o muovendovi con i mezzi locali, si può raggiungere la cittadina costiera di Bentota, una specie di paradiso dalle acque cristalline, spiagge bianche e palme verdi che va oltre l’immaginazione. In più aggiungete che qui c’è uno dei centri più importanti per lo studio delle tartarughe di mare, un tempio buddista e una popolazione locale gentilissima (al limite del fastidioso) e per non farsi mancare nulla è anche un centro importantissimo della medicina Ayurvedica.
Il viaggio potrebbe anche finire qui, invece è meglio proseguire per dirigersi verso sud ad Hikkaduva, la versione hippie di Bentota. Se infatti quest’ultima ha l’unica pecca di essere un po’ troppo snob (o comunque i suoi alberghi sono un po’ stile anziani-inglesi-in-pensione) Hikkaduwa è la versione frikkettona con le capanne di bambù e le amache sulla spiaggia. Andarsene sarà dura, ma verrete ricompensati da diverse altre sorprese. Una di queste è la cittadina di Galle: ex avamposto coloniale olandese ha un’interessante fortino di pietra che ne costituisce il cuore centrale. Da qui si snoda la città che è un misto di edifici coloniali e recenti costruzioni. La zona è interessante da esplorare per il sincretismo culturale e religioso che si è formato nei secoli: templi buddisti e chiese cattoliche si mescolano in questa idilliaca cittadina dove tra lo scoppiettare delle marmitte dei tuk-tuk e i mercati colorati si trovano vecchi edifici coloniali dove sedersi e bere delle tazzine di tè, come avrebbe fatto il vecchio Wiston Churchill se fosse venuto qui a caccia di elefanti.
Per voi, che ad un elefante non sparereste mai (e ci mancherebbe!), c’è da visitare il parco naturale Horton Plains dove poter vedere questi amabili pachidermi bagnarsi sulle rive del fiume. In realtà poi il parco si estende su un vasto altipiano che raggiunge anche i duemila metri di altezza. Per la maggiore parte ricoperto di un’antica foresta pluviale si possono organizzare delle escursioni per esplorare la zona. Spettacolari sono le cascate di Bambarakanda, come pure la cittadina di Nuwara Eliya, famosa per la sua produzione di tè. Qui cercate dei tour organizzati per visitare le piantagioni e i piccoli villaggi dei dintorni, dove verdi colline perfettamente mantenute a coltivazione del tè si intervallano a corsi d’acqua utilizzati per l’irrigazione: un paesaggio da cartolina.
Gironzolando per la città potreste iniziare a soffrire di schizofrenia geografica e inizierete e chiedervi se siete davvero su un’isola del sud dell’india o nella verde campagna inglese. Beh, è giustificato, infatti Nuwara Eliya fu per molti decenni una specie di “buen retiro” degli ufficiali inglesi (uno su tutti, Samuel Beker, l’esploratore noto per aver scoperto le cascate del Nilo) che qui venivano a costruire i loro cottage all’inglese con il praticello verde, a bere tè e ad andare a caccia di cervo. Eredità di quel bel mondo restano al Club Hill (un club per gentlemen) al Grand Hotel e al Queen’s Cottage, antica residenza del governatore dell’isola e oggi residenza estiva del Presidente dello Sri Lanka. L’ultima tappa è la città di Kandy, la seconda città più grande dopo Colombo e una delle mete più vivaci dell’isola. Costruita sull’altipiano omonimo è una città circondata di verdi colline (dove si coltiva il tè), fiumi e un bel lago intorno al quale tutto si è sviluppato. È anche la sede del famoso Sri Dalada Maligawa, conosciuto anche come Tempio del Dente perché pare che in questo visitatissimo tempio sia conservato un dente del Buddha stesso. Ogni giorno centinaia di fedeli, da tutta l’isola e non solo, visitano il tempio per pregare vicino a questa preziosissima reliquia e ogni mercoledì la reliquia viene bagnata con erbe aromatiche e fiori. Si dice che le acque con cui viene a contatto diventino curative e lunghe file di fedeli attendono in religioso silenzio di poter essere aspersi.
Il tempio con la sua reliquia la fa da padrone anche durante l’annuale processione di Esala Perahera dove la reliquia viene trasportata a dorso di elefanti illuminati di luci e led colorati; la processione avviene di notte e in quella serata miglia di abitanti dalle campagne intorno si riversano nella città per visitare i mercatini di roti alla frutta e vedere la parata degli elefanti luminosi: se avete la fortuna di capitarci mandateci una foto, elefanti e led sono una bella accoppiata. Infine un motivo per visitare Kandy può essere anche quello di andare in pellegrinaggio cinematografico nei luoghi dove Indiana Jones e il Tempio Maledetto venne girato. Da Kandy potrete ritornare verso Colombo, oppure puntare direttamente all’aeroporto di Katte.
Mattia Coletto
Viaggiatore appassionato nasce nel secolo sbagliato. Avrebbe voluto fare l’esploratore.