Il benessere sportivo? E’ dovuto agli endocannabinoidi
La sensazione di benessere riferito da chi è abituato a correre a lungo non è mediata dalle endorfine, ma dagli endocannabinoidi, gli analoghi del principio attivo della cannabis prodotti naturalmente dall’organismo.
Chi pratica sport lo sa bene: nonostante la fatica che si prova non esiste nulla di più gratificante di un bell’allenamento che metta alla prova le nostre capacità. Parallelamente al benessere che si prova durante lo sforzo è noto che nel sangue aumentino i livelli di beta-endorfine, molecole prodotte dal nostro organismo legate alla sensazione di benessere. A queste sostanze viene spesso attribuito anche il forte senso di disagio – e talvolta di malessere – provati da chi, abituato a correre, per qualche ragione non riesce a farlo. Inoltre è stato notato che le molecole di beta-endorfine sono troppo grandi per raggiungere il cervello, perché non riescono a superare la barriera emato-encefalica che isola il cervello dal resto del corpo e di conseguenza non possono essere responsabili degli effetti della corsa sul sistema nervoso centrale. E così un gruppo di studiosi ha approfondito la cosa con un esperimento su cavie da laboratorio.
Nello studio pubblicato su “Proceedings of the National Academy of Sciences” i ricercatori hanno fatto correre sulla ruota per circa 5 ore un gruppo di topi e poi li hanno sottoposti a test comportamentali per misurare i loro livelli di ansia e di sensibilità al dolore.
Rispetto a un gruppo di controllo, i topi corridori hanno mostrato di avere più alti livelli ematici di anandamide e di reagire in modo meno stressato nei test comportamentali. L’anandamide – a differenza delle beta-endorfine – è abbastanza piccola da attraversare la barriera ematoencefalica; è uno dei principali endocannabinoidi, molecole prodotte dall’organismo che si legano agli stessi recettori dei neuroni a cui si lega anche ad esempio il THC, principio attivo della cannabis.
Inoltre, un altro gruppo di topi che aveva corso, ma a cui era stato somministrato un farmaco che blocca i recettori cerebrali per gli endocannabinoidi, non ha goduto degli effetti benefici della corsa; lo stesso è avvenuto in un ultimo gruppo di topi modificati geneticamente in modo che i loro neuroni fossero privi dei recettori per gliendocannabinoidi, confermando così la correlazione tra anandamide, benessere e corsa.
Una ricerca con grande potenziali, perché potrà servire a sviluppare nuovi trattamenti farmacologici contro ansia e stress.
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