Speciale Armagnac
Dal 3 al 7 settembre 2007 sono stato invitato insieme ad altri 20 o 30 canapai italiani al seminario della GHE tenutosi a Flourance, nel sud-ovest della Francia. Il seminario è stato interessante e tecnicamente esauriente, abbiamo ricevuto un’accoglienza curata nei minimi dettagli, con una particolare attenzione a farci scoprire durante tutte le fasi della permanenza i piaceri e le suggestioni del territorio. Da segnalare anche il feeling immediato, nato tra tutti i partecipanti, che ha regalato un’atmosfera gradevole e divertente, nonostante gli orari serrati e la sveglia mattutina sempre troppo puntuale.
Solo quando arrivato ho scoperto di essere nella regione di produzione dell’Armagnac, distillato che abbiamo avuto modo di degustare alla fine di ogni pasto, ne abbiamo parlato molto ed essendo uno dei miei superalcolici preferiti approfitto dell’occasione per parlarvi di questo prodotto meraviglioso, legato al territorio e alle tradizioni locali.
Pochi sanno che è ritenuto uno dei distillati più antichi del mondo. La differenza sostanziale dal Cognac sono le diverse caratteristiche dei territori di produzione, più calcareo quello del Cognac, è invece il silicio che dona caratteristiche uniche all’Armagnac. L’Armagnac si ottiene dalla distillazione di un vino bianco leggero, circa 8-9% di alcool. I vigneti sono per la maggior parte costituiti da Ugni Blanc un vitigno che con gli anni si è tipicizzato, ma che deriva dal Trebbiano; il disciplinare comprende anche altri vitigni.
Dopo la vendemmia si passa quasi immediatamente alla vinificazione, che avviene nel modo più naturale possibile e senza nessuna alterazione chimica che renderebbe il vino inadatto alla distillazione. L’invecchiamento avviene in botti di quercia, fabbricate con il legname locale, e questo è reso necessario per confluire al distillato quei tipici sentori; infatti solo durante l’invecchiamento in botte l’Armagnac acquista quelle caratteristiche organolettiche uniche, una volta in bottiglia i processi di trasformazione e di evoluzione verranno bloccati: da quel momento il distillato conserva intatte quelle caratteristiche che aveva quando è stato imbottigliato. La degustazione è diversa da quella del vino, innanzitutto sfatiamo il mito per il quale il Cognac (e quindi anche l’Armagnac) vada degustato nei grandi e molto diffusi ballon e riscaldato con una fiamma, la temperatura alta rovina il distillato. Questo rituale è riservato a vecchi distillati rari e preziosi, che hanno passato moltissimi anni in legno, un prodotto molto costoso e rarissimo.
Il distillato va servito a 20-22 °C e riscaldato leggermente con le mani, va degustato preferibilmente in calici, migliore se ha una leggera forma a tulipano, con il bordo più stretto. Viene annusato prima a calice fermo, per afferrare i profumi più volatili, poi ruotando il bicchiere su se stesso, lentamente, annusando a tratti (il contrario della degustazione del vino, che va annusato una o due volte in maniera vigorosa). Si beve quindi a piccoli sorsi, scoprendo con calma, senza fretta, le caratteristiche uniche di questi meravigliosi prodotti. Passiamo alla degustazione di un Armagnac acquistato in loco, si tratta di un Vieil Armagnac, Domaine de Chiroulet del 1979, viene dalla zona del Ténarèze. Il colore ambrato lascia intravedere il lungo passaggio in legno e anticipa il complesso bouquet che troveremo all’olfattiva. Il profumo di questo Armagnac è intenso, molto fine, ricco di sentori, in primo piano si avverte della nocciola, poi troviamo profumi intensi di frutta secca, prugna secca in prevalenza, anche la vaniglia si fa sentire, un fondo speziato fa da finale prima di degustare questo fantastico prodotto. Il gusto è intenso, caldo, vellutato ed ha una persistenza notevole, dopo un sorso, inspirando si possono avvertire ancora i suoi intensi profumi di nocciola tostata.
La valutazione non è facile, apprezzo da molti anni questo tipo di distillati, e non avevo mai avuto modo di degustare un prodotto di questo livello;15. Consiglio a tutti di fare un bel viaggio in questa fantastica regione, molto legata all’agricoltura e ai prodotti tradizionali di qualità, uno degli esempi più evidenti è proprio l’Armagnac.