Spagna: una regolamentazione che chiarisca la legalità della canapa e del CBD
In Spagna, il Congresso dei Deputati ha approvato una proposta che vuole tagliare quel velo d'incertezza che avvolge la canapa e definirne giuridicamente la legalità e gli usi consentiti
Dopo aver bocciato la regolamentazione completa della cannabis in Spagna, il Congresso dei Deputati spagnolo ha dato il via libera per una proposta che intende chiarire definitivamente la legalità e gli usi consentiti della canapa.
L’iniziativa, presentata lo scorso 22 marzo, vuole porre fine alla gran confusione tra canapa e marijuana che negli ultimi anni ha causato innumerevoli incidenti con le forze dell’ordine, tra cui irruzioni e sequestri continui nelle coltivazioni di canapa e CBD.
Ricordando però che la differenza tra canapa e marijuana è solamente lessicale. Una convenzione del tutto arbitraria introdotta per distinguere i diversi usi della stessa pianta. Infatti per canapa si intende la varietà quasi priva di THC impiegata in ambito industriale e per marijuana la varietà ricca di THC consumata per uso ricreativo e terapeutico.
L’INCERTA LEGALITÀ DEL CBD IN SPAGNA
Il CBD è tra i principali cannabinoidi della cannabis che, a differenza del THC, non ha effetti psicoattivi. Al centro di numerose ricerche scientifiche, il cannabidiolo si è dimostrata particolarmente efficace in ambito terapeutico per il trattamento di diverse patologie.
Viste le enormi potenzialità e un uso sempre maggiore, le coltivazioni di canapa in Spagna sono cresciute esponenzialmente. L’analogia tra canapa e marijuana però ha ben presto attirato l’attenzione delle forze dell’ordine che, data l’incertezza sulla loro legalità, preferisce sempre intervenire.
Un comportamento che si scontra con la Corte di Giustizia europea, che nel novembre 2020, dichiarava che il CBD può essere commercializzato in tutta Europa, poiché non considerabile una sostanza stupefacente. Una sentenza storica che estende la coltivazione e la lavorazione a tutte la parti della canapa, compresi i fiori da cui estrarre appunto il CBD.
I PUNTI PRINCIPALI DELLA PROPOSTA SULLA CANAPA
Quest’iniziativa, promossa da CannabisHub e presentata alla Commissione Agricoltura del Congresso dei Deputati da Podemos, Esquerra Republicana e Bildu, sollecita il governo di Spagna a muoversi per una chiara regolamentazione della canapa industriale, che garantisca certezze giuridiche alle attività di produzione, commercializzazione e consumo dei prodotti da essa derivati.
Si chiede inoltre all’AEMPS (Agenzia spagnola per i farmaci e i prodotti sanitari) di dichiarare la propria posizione in relazione alla sentenza della CGUE sopracitata. Si stabiliscono i limiti di THC da rispettare, così da garantire l’assenza di effetti stupefacenti, una maggiore resa delle colture e la loro sostenibilità in conformità con il Patto Verde Europeo.
Occupa un posto d’onore la richiesta di specificare le questioni riguardanti le coltivazioni della canapa, sia per i suoi usi tradizionali che per la produzione e il commercio di tutte le parti della pianta, “comprese le sommità fiorite non stupefacenti per la commercializzazione o l’estrazione di cannabinoidi non stupefacenti”, come il CBD.
Infine, il Congresso dovrà aggiornarsi sui progressi giuridici compiuti a livello europeo per l’attuazione di un quadro normativo per tutti gli alimenti derivati dalla canapa, compresi quelli contenenti CBD e altri cannabinoidi privi di effetto stupefacente.
Anche se la regolamentazione deve ancora arrivare, la soluzione accettata dal Congresso potrà segnare un passo molto significativo e fare da trampolino al settore della canapa in Spagna. Un mercato profittevole dagli enormi benefici sia in termini economici che ambientali.