Sorpresa: l’Italia apre alla produzione di canapa terapeutica
Mercoledì 20 gennaio si è svolta, presso la sede nazionale del partito radicale, una conferenza stampa organizzata dalla sen. Donatella Poretti per illustrare iniziative e proposte in tema di libertà di cura e cannabis terapeutica, nonché sulle nuove norme in discussione al senato riguardanti la terapia del dolore.
Alla conferenza stampa hanno partecipato, oltre alla Sen. Poretti, il sen. Marco Perduca, il farmacologo Paolo Pesel, l’avv. Angelo Averni, Claudia Sterzi segretaria dell’Ass. Radicale antiproibizionista, Luigi Manconi, pres. di A Buon Diritto, Marco Cappato, segr. dell’associazione Luca Coscioni e Paolo Crocchiolo in rappresentanza del Forum Droghe e dell’Ass. Cannabis Terapeutica.
La discussione si è concentrata sull’uso terapeutico dei cannabinoidi, sia per contrastare il dolore, che nella cura di varie sindromi in cui si sono dimostrati efficaci. Al termine della conferenza, la sen. Poretti ha avanzato l’idea di proporre in parlamento un emendamento che preveda la produzione di farmaci cannabinoidi da parte dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, partendo dal materiale prodotto dal Centro di Ricerca per le Colture Industriali di Rovigo, recuperandone la produzione, attualmente destinata alla distruzione, permettendo allo Stato Italiano di produrre da sé i farmaci cannabinoidi, risparmiando i costi di importazione.
Nonostante lo scetticismo iniziale sull’accoglimento della proposta da parte di un parlamento prevenuto nei confronti della cannabis, inclusa la terapeutica, e contrariamente alle aspettative di relatori e promotori, è stato reso noto che il governo sta considerando con favore e attenzione la proposta lanciata il 20 gennaio. La proposta si è concretizzata in un Ordine del Giorno proposto dai senatori radicali Poretti e Perduca e fatto proprio dal Governo che, nonostante le precisazioni del Dipartimento antidroga, pone le basi per una produzione italiana di farmaci a base di cannabis.
Si tratta ora di intensificare l’azione di lobbying perché anche in Italia i fondamentali diritti ad una corretta e adeguata terapia del dolore, alla libertà di cura, in particolare alla libertà di cura con la cannabis siano finalmente riconosciuti e concretamente applicabili.
Altro segnale positivo è dato anche dalla recente notizia che il Tribunale di Avezzano (L’Aquila) ha dato il via libera alla somministrazione di marijuana gratuita proprio per uso terapeutico: il giudice del lavoro ha ordinato all’Asl di procurare e consegnare la cannabis a Marco Di Paolo, 43 anni, malato di sclerosi multipla allo stadio avanzato. E’ la sintesi del contenuto dell’ordinanza resa nota dal giudice Elisabetta Pierazzi nel procedimento cautelare promosso da Marco Di Paolo, malato e in condizioni di particolare indigenza, per ottenere dalla propria Asl la somministrazione gratuita del farmaco a base di cannabis, prodotto fuori dall’Italia e dimostratosi l’unico efficace ad alleviarne le sofferenze. Un provvedimento primo nel suo genere e riafferma la valenza del diritto alla salute – scritto nell’art. 32 della Costituzione – considerato non recessivo rispetto a norme giuridiche a fondamento etico che pure di fatto ne limitano l’efficacia.
fonte: fuoriluogo.it