“Soffro di dolori atroci e solo la cannabis me li allevia, ma la Asl mi nega la cura”

Quando lo raggiungiamo al telefono si trova all’ospedale per nuove visite di controllo e ci risponde il fratello Alberto: «Secondo i regolamenti regionali mio fratello Alessio ha diritto a vedersi rimborsate le cure a base di cannabis, il problema è che all’Asl di Grosseto danno l’impressione di non conoscerli i regolamenti, e tra tutti i medici nessuno sa niente sulle cure a base di cannabinoidi».
Alessio Sciolari, 58 anni, ha raccontato la sua vicenda in un’intervista al quotidiano Il Tirreno: «ho un dolore da spaccare le ossa che mi accompagna dal 1992, quando ho cominciato a soffrire di discopatia. Da lì ogni anno la situazione non è che peggiorata: artrite cronica, radicopatie, ernie al disco ovunque, polineuropatia. Mi sono stati prescritti i più potenti antidolorifici che ho preso per anni e mi hanno distrutto. Oggi non mi fanno niente. Solo con la cannabis riesco ad avere risultati e mi permette di abbassare il dosaggio degli antidolorifici».
Sciolari ha cominciato a sperimentare le cure a base di cannabis nel maggio scorso, quando gli sono state prescritte da un medico del reparto di terapia del dolore dell’ospedale di Grosseto in quanto, come riportato sulla ricetta, «il paziente non risponde agli usuali analgesici». I risultati sono stati ottimi, ma a frenare l’entusiasmo le spese da dover sostenere per la cura: circa mille euro al mese per acquistare la cannabis di varietà bedrocam necessaria, venduta a oltre 30 euro al grammo nelle farmacie.
Ma secondo la normativa approvata dalla regione Toscana queste spese dovrebbero essergli rimborsate. «Nel 2014 la Regione ha approvato un nuovo regolamento che sancisce che le cure a base di cannabis vadano rimborsate nei termini di legge – spiega il fratello Alberto, che è anche vicepresidente dell’associazione “Pazienti impazienti cannabis” – e visto che la legge nazionale non pone limiti sulle patologie per la quale la cannabis può essere prescritta, ma dice semplicemente che è il medico curante che deve valutare caso per caso, l’Asl sarebbe tenuta a riconoscere la prescrizione, tra l’altro effettuata da un medico ospedaliero, e a concederne il rimborso».
Tuttavia la Asl di Grosseto rifiuta di rimborsare le cure. Come è possibile? «Il problema è che credo che nessuna delle Asl toscane abbia ricevuto il regolamento regionale approvato nel 2014 – prosegue Alberto Sciolari – e che siano rimaste a quello precedente, molto più restrittivo, che concedeva il rimborso delle cure a base di cannabis solo per un numero ristretto di patologie».
La battaglia di Alessio Sciolari per vedersi riconosciuto il diritto alla salute però non si ferma. «Abbiamo chiesto all’assessore alla Salute della Toscana di informare tutte le Asl della Regione affinché non si verifichino altri casi come questo, ed abbiamo sollecitato il Capo dipartimento ad intervenire. Speriamo possa avvenire in tempi brevi»