Una società sottosopra: tra lavaggio del cervello ed errori di sistema
«Viviamo in una nazione in cui medici distruggono la salute,
gli avvocati distruggono la giustizia,
le università distruggono la conoscenza,
i governi distruggono la libertà,
la stampa distrugge le informazioni,
la religione distrugge la morale
e le nostrebanche distruggono l’economia»
L’autore di questa frase è Chris Hedges, un giornalista, scrittore ed ex corrispondente di guerra statunitense, di 67 anni.
Un signore che ha insegnato giornalismo alle università di Columbia, New York, Princeton e Toronto. Nel 2002 ha fatto parte del team i giornalisti del New York Times insigniti del Premio Pulitzer.
La sua nazione naturalmente sono gli Stati Uniti d’America ma si potrebbe tranquillamente estendere il contenuto a tutto l’Occidente o se non addirittura più in generale alla società moderna.
Se oggi in Italia qualcuno prova a dire una cosa del genere è un pazzo complottista negazionista da censurare e zittire. E invece, dati alla mano, avrebbe solo ragione.
Ma il lavaggio del cervello che i mass media sono riusciti a fare a gran parte della popolazione, ha portato a questi risultati. Tanti là fuori «sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo» (citando il primo Matrix, del 1999).
A coloro che invece si sentono “errori di sistema” o semplicemente non accettano questa società distopica, non resta che costruirne una nuova, migliore, più umana.