Slovenia: un referendum per l’autoproduzione di cannabis
Nel giorno delle elezioni europee, il prossimo 9 giugno, i cittadini sloveni saranno chiamati a votare un referendum sulla cannabis
Nel giorno delle elezioni europee per il rinnovo del Parlamento, i cittadini della Slovenia saranno chiamati a votare anche per 3 referendum: uno su cannabis terapeutica e autoproduzione, uno sulla morte assistita e uno sull’introduzione del voto con preferenza nelle elezioni nazionali.
È stato possibile grazie al lavoro del Movimento per la Libertà, il partito più grande della coalizione governativa, che è riuscito a farli combaciare con la data delle elezioni per fare aumentare l’affluenza. I Socialdemocratici, che sono il secondo partito, si sono astenuti, mentre le opposizioni hanno tentato, senza riuscirci, di rimandare i referendum a novembre.
Come raccontato dal The Slovenia Times Borut Sajovic del Movimento per la Libertà ha insistito sul fatto che era proprio il peso di queste questioni a giustificare che venissero votate come parte di un’elezione più ampia, con un conseguente risparmio sui costi.
SLOVENIA: UN REFERENDUM PER L’AUTOPRODUZIONE
Durante il percorso parlamentare, il referendum sulla cannabis ha subito significative modifiche rispetto alla proposta iniziale, che riguardava il sostegno alla coltivazione, lavorazione, vendita e uso della cannabis a fini medicinali, separando il tema in due domande differenti. Una riguarderà dunque la coltivazione e possesso di cannabis per uso personale, l’altra la produzione e distribuzione di cannabis medica, il cui utilizzo nel Paese è già consentito.

L’unico difetto di questa iniziativa? Che i referendum non saranno vincolanti e quindi, anche nel caso avessero esito positivo, non è garantito il fatto che venga poi implementata una legge che vada in quella direzione.
Ad ogni modo sarebbe un segnale molto forte in un momento di rinnovamento per le politiche sulla cannabis che sta riguardando tutto sul Vecchio continente. La Germania ha approvato autoproduzione e Cannabis social club e ha già annunciato di essere al lavoro per il secondo pilastro, quello che riguarda la legalizzazione vera e propria. Malta aveva già reso legale autoproduzione e possesso, il Lussemburgo solo l’autoproduzione. Ma le discussioni sono aperte in molti Paesi membri mentre in Svizzera, che non fa parte dell’Unione, dopo aver lanciato la legalizzazione sperimentale che sta coinvolgendo diverse città, è stata lanciata una legge di iniziativa popolare per procedere con una legalizzazione vera e propria: c’è tempo fino ad ottobre del 2025 per raccogliere le 100mila firme necessarie.