Sicilia: spesa disimballata per ridurre la plastica monouso
Un'iniziativa supportata da diverse Associazioni che hanno a cuore sia la comunità che la salvaguardia ambientale
Creare una rete di aziende e consumatori che scelgono di acquistare prodotti senza imballaggio, riducendo così l’uso di plastica monouso e limitando la produzione di rifiuti.
È questo l’ambizioso obiettivo di “Spesa Disimballata”: il progetto pilota presentato dal Comune di San Giovanni la Punta in Sicilia lo scorso 8 novembre.
L’iniziativa, supportata dall’Associazione Rifiuti Zero Sicilia, si basa sul concetto “BYO” (Bring Your Own), in linea con la legge 141 del Decreto Clima, che permette ai consumatori l’utilizzo di contenitori propri. Purché questi siano puliti, riutilizzabili e idonei per l’acquisto degli alimenti.
E per incentivare l’adesione al progetto, le persone riceveranno gratuitamente il kit di contenitori “Spesa Disimballata”, da utilizzare ogni qualvolta al posto dei classici sacchetti di plastica.
«Rifiuti Zero Sicilia supporta concretamente la sfida del nuovo Regolamento Europeo sugli Imballaggi, che prevede una riduzione dell’uso di packaging monouso e l’obbligo per i commercianti di offrire almeno il 10% dei prodotti in formato riutilizzabile entro il 2035. Il nostro obiettivo – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Salvo Bulla – sarà estendere questo modello in tutto il territorio regionale».
RIDURRE LA PLASTICA: UNA PRIORITÀ PER LA SALVAGUARDIA DEL PIANETA
«Non basta fare la raccolta differenziata; dobbiamo agire a monte, promuovendo pratiche che evitino la produzione di rifiuti», ha sottolineato il sindaco di San Giovanni La Punta Antonino Bellia. «È una sfida importante non solo perché ci annovera tra i primi Comuni della Sicilia, ma è un’opportunità per una presa di coscienza da parte di tutti noi, per mettere in pratica buone pratiche e migliorare l’annoso problema della gestione rifiuti in Sicilia. Al di là delle norme che saremo obbligati a seguire, serve un cambio culturale per lasciare alle nuove generazioni un ambiente più sano e pulito, e delle condizioni migliori e sostenibili».
Un cambio promosso anche dall’utilizzo di altre materie prime, come la canapa, che potrebbe rivoluzionare questo mercato ed essere alla base dei prossimi imballaggi ecosostenibili.
La canapa infatti, è una fonte altamente qualificata per produrre bio-plastica di qualità, che andrebbe a sostituire queste usa e getta che ci sta (letteralmente) uccidendo.
Ma “Spesa disimballata”, che si ispira all’esperienza di “Spesa Sballata” in atto dal 2019 a Varese, è comunque un primo passo importante per i Comuni che aspirano a un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Il progetto infatti, è stato anche lanciato grazie al supporto di Sicily Environment Fund, che mira a proteggere e ripristinare la biodiversità e gli ecosistemi della Sicilia. «Un hotspot di biodiversità fortemente minacciato
dall’inquinamento», ha spiegato Gaia Agnello, Direttrice del Sicily Environment Fund.
Che conclude, «Questa sfida richiede il contributo di tutti, e siamo felici di sostenere un progetto che speriamo possa diventare un modello replicabile di sostenibilità e di impegno collettivo nella riduzione della plastica».