Siamo pronti a un dieta a base di insetti?
Sono oltre 2 miliardi le persone che nel mondo consumano quotidianamente insetti, ormai diventati parte integrante della dieta in molti paesi. L’elevato contenuto proteico e il basso impatto ambientale dell’allevamento rendono questi animali i principali candidati per rispondere alle esigenze nutrizionali ed ecologiche di una popolazione in costante crescita, eppure il consumo alimentare di insetti è ancora un fenomeno diffuso quasi esclusivamente in America Latina, Asia ed Africa, anche se i mercati europeo e nordamericano stanno cominciando ad aprirsi a un cambiamento di questa portata.
Le cause della scarsa diffusione dell’entomofagia in un panorama occidentale sono molteplici. La principale preoccupazione del pubblico è di natura medica: gli insetti sono un alimento sicuro? Uno studio condotto dalla Wageningen University nei Paesi Bassi, conferma che il consumo di invertebrati come vermi, cavallette e alcune specie di mosca non presenta particolari rischi per la salute umana. Durante l’esperimento differenti specie di artropodi e vermi sono state nutrite con scarti di cibo contaminati da sostanze potenzialmente nocive per l’uomo, sostanze però espulse dall’organismo degli insetti, che, dunque, dopo settimane di dieta contaminata, sono comunque risultati adatti al consumo umano. Il “fattore disgusto” è un altro elemento da tenere in considerazione quando si parla di consumo di insetti, che in Europa e Nordamerica non fanno parte delle tradizioni culinarie, nonostante il consumo di larve, le cosiddette “cossus”, fosse una pratica diffusa tra gli antichi romani.
In Europa però, sembra che una fetta sempre più ampia di popolazione stia cominciando a mostrare interesse per l’entomofagia. A partire dal 2018, l’EFSA, la European Food Safety Authority, ha ricevuto un numero sempre crescente di richieste di accertamento di diverse specie di artropodi per l’introduzione nel mercato alimentare europeo, accertamento però diviso in diversi step particolarmente complessi. “Gli insetti sono organismi complessi, e ciò rende problematica la caratterizzazione della composizione dei prodotti alimentari da essi derivati. Comprenderne la microbiologia è di fondamentale importanza, considerato anche che si consuma l’insetto intero” ha affermato Ermolaos Ververis, chimico ed esperto di scienze alimentari dell’EFSA, “Le formule a base di insetti possono essere ad elevato contenuto proteico, benché i livelli proteici utili possono risultare sovrastimati quando sia presente la chitina, una delle principali sostanze che compongono l’esoscheletro degli insetti. Un nodo fondamentale della valutazione è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine, per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni allergiche”.
Nonostante i pregiudizi che buona parte dei paesi occidentali nutre nei confronti del consumo di insetti, il fenomeno dell’entomofagia potrebbe a breve prendere piede anche in Europa. Nel 2021 l’EFSA ha autorizzato l’introduzione della larva della tarma della farina gialla essiccata come prodotto alimentare, e, da diversi anni, alcuni tra i volti più noti della cucina italiana, tra cui Carlo Cracco, hanno dato il proprio sostegno all’introduzione degli insetti nei piatti dei propri ristoranti, segno di un crescente interesse per un fenomeno che potrebbe a breve diventare parte integrante della realtà di tutti i giorni.