Siamo pieni di plastica: trovate particelle nelle feci umane
Per la prima volta, particelle di microplastica sono state trovate nelle feci umane. I partecipanti al piccolo studio effettuato in Austria provenivano da Europa, Russia e Giappone, e i risultati suggeriscono che le microplastiche siano ampiamente diffuse nella nostra catena alimentare.
Sono state individuate diverse materie plastiche in particelle di dimensioni variabili da 50 a 500 micrometri. Le fonti della plastica trovata nei campioni di feci sono sconosciute. Le persone analizzate hanno tenuto un diario alimentare che mostra come tutti quanti abbiano consumato cibo avvolto in plastica o abbiano bevuto da bottiglie di plastica. Nessuno dei partecipanti allo studio era vegetariano e sei del gruppo su otto hanno consumato pesce.
Sulla base di questo studio, gli autori hanno stimato che «più del 50% della popolazione mondiale potrebbe avere microplastiche nelle loro feci», anche se hanno sottolineato la necessità di studi su larga scala per confermare il dato. Precedenti ricerche sui pesci hanno trovato della plastica nell’intestino. Microplastiche sono state trovate nell’acqua del rubinetto, negli oceani e nel sale da cucina. Una recente indagine in Italia condotta da “Il Salvagente” ha anche riscontrato microplastiche nelle bevande analcoliche.
Sintetico, quanto allarmante il commento di Philipp Schwabl ricercatore dell’Università che ha realizzato lo studio: «Le particelle microplastiche più piccole sono in grado di entrare nel flusso sanguigno, nel sistema linfatico e possono persino raggiungere il fegato». Tuttavia gli scienziati sanno ancora poco degli effetti delle microplastiche una volta entrati nel corpo umano.
L’attenzione e la preoccupazione per quanto emerge dalle ricerche è in crescita. All’inizio di quest’anno il Parlamento europeo ha votato a favore di un divieto a livello europeo di utilizzare microplastiche nei cosmetici. La Commissione europea ha anche proposto un divieto di prodotti in plastica monouso. Diverse nazioni hanno già bandito completamente i sacchetti di plastica, e un numero crescente di città, tra cui molte negli Stati Uniti, stanno discutendo le mosse per vietare cannucce e altri oggetti monouso. Visto il livello globale di contaminazione è davvero ora di intervenire alla fonte, ossia sulla dispersione della plastica nell’ambiente.