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Shots Reviews XIII – le mini-recensioni dall'underground italiano

Il rap underground italiano continua ad essere florido e forte, sia qualitativamente che quantitativamente degna base su cui si fonda quello che poi è diventato un genere mainstream. Con la nostra rubrica Shots Reviews, contiamo di darvi notizia delle migliori uscite degli ultimi mesi, tra progetti in free download, mixtape ed ep.
Nella tredicesima puntata troviamo: BACO KRISI – Non classificabile; CALI & ALEAKA – La malattia; LOOP THERAPY – Opera prima; DENAY – Extraterrestre; M.A.A.D. BLOCK – Screenshot Mixtape; ECHO:MET – Grate Box vol.1; MATT MANENT – La valle degli orti nordici; ZANKO EL ARABE BLANCO – #PowerPopuli

baco krsiTalentuoso, infottato e proveniente da Milano, Baco Krisi con “Non Classificabile” è al suo terzo progetto solista autoprodotto, distribuito in rete in free download. Baco è un ragazzo giovane e in gamba che con i suoi testi è stato capace di raccontarsi al pubblico, supportato da un rap efficace, una buona tecnica e un ottimo flow. Le produzioni sono a cura di beatmakers appartenenti al panorama underground, e tutte di buona fattura. Il lavoro nel complesso ha un suono molto fresco che unisce beats più tradizionali a strumentali più sperimentali. Le collaborazioni al microfono sono tante, e vedono artisti emergenti e nomi più noti come Primo Brown e Lord Madness che impreziosiscono il lavoro. “Non Classificabile” è un progetto godibile che deve tutta la sua forza alla strofe, e dà a Baco Krisi le carte in regola per ritagliarsi un ruolo importante nella scena e renderlo classificabile nella categoria “rappers da tenere d’occhio”.

caliAscoltare Cali e Aleaka è un po’ come immergere la testa in una bolla di buio, costretti ad orientarsi con i suoni mentre attorno aleggia l’odore di carta bruciata. Questo è il sapore de “La Malattia”, il disco nato dalla collaborazione tra il promettente Mc di Unlimted Struggle e il produttore torinese. Un progetto nuovo e a 360 gradi, che continua senza freni a girare lungo una spirale di fumo e lampi tra le nubi. Cali sfoggia un flow delirante che crea e spacca incastri a ritmi elevati e complessi, un flow che sul soundtrap futuristico/atmosferico delle produzioni di Aleaka si adagia da Dio. Un disco molto interessante quasi atipico e che si sviluppa in una dimensione tutta sua, ma che lascia parlare creatività e innovazione accogliendo volentieri chi ha voglia di staccare dagli standard. Consigliato.

looptLoop Therapy è il nome dietro al quale si cela un trio di musicisti e strumentisti, menti jazz al servizio di “Opera Prima“, un disco rap che ha il sapore di amarcord. Contrabbasso, piano e batteria si fondono con lo scratch e generano joint dal retrogusto old school, un modello seguito nei suoni e nell’attitudine. Cesare Pizzetti, Fabio Visocchi e Matteo Mammoliti danno vita ad una jam session elegante e ricercata, che affonda le radici nella black music e si materializza non solo in fini strumentali, ma anche nei tappeti cuciti su misura a Turi, Bassi Maestro e Colle der Fomento. Questi ultimi, che già col maestro Micalizzi nel progetto Gli Originali avevano incontrato ensamble di musicisti, decantano con gli altri rapper una dichiarazione d’amore alla musica (e non solo). Quella che i Loop Therapy hanno fatto all’hip hop italiano, che dovrà essere orgoglioso di un progetto del genere. Miles manca, certo, ma un po’ rivive nelle note dei LT.

denayCon “Extraterrestre” l’mc romano Denay giunge al quarto disco in solitaria: un percorso rap avviato nel lontano ’98, ufficializzato dall’esordio discografico solista nel 2006 e culminato nell’incontro con Fetz Darko e Ice One nel team Giudafellas. Un lavoro che mette chiarezza sull’attitudine di Denay, che filtra la sua spiccata romanità attraverso un uso carismatico del microfono: talvolta spigoloso, rimedia affidandosi spesso ad una controparte femminile per i ritornelli. Anticipato dall’ottimo “Andreotti vs Salvo Lima”, presente sull’Rome Sweet Home mixtape di Dj Gengis e brano trainante del disco, “Extraterrestre” è un ascolto costante che difficilmente scende sotto il livello della sufficienza.

 

screenFermi, clic, boom. “Screenshot Mixtape” è l’ultimo lavoro del collettivo Maad Block, formato da Blo/B, Dj Daf.Tee & EasyOne. Un progetto davvero interessante, che lega insieme molti esponenti del trafficato underground italiano (e non solo). Esa El Prez, Paura, Kuno, Mendosa, Mastino, Karma22, Mekoslesh,Koki, Red Lights Ent., Piranha Clique, Moder, Bomber Citro, Coliche, Blackson, HegoKid, Black P, Diamante, Blue Virus, Cease Gunz, Jama Steel. Un ventaglio fresco fresco di rappers che spara raffiche street sulle produzioni di Mekoslesh, Cope, BLO/BEATZ, 4n’5 Peoples, Esa, Dj Apoc, Tony Madonia, Vest’O beats – oltre ovviamente ad alcune delle migliori strumentali americane più recenti. Un mixtape carico, potente e da ascoltare perché gli sforzi dell’underground italiano non sono assolutamente da sottovalutare. Soprattutto in un periodo in cui il mainstream sembra prendere troppo spesso strade diverse. Keep it Real.

grateEcho:Met è un duo di producers provenienti da Reggio Emilia, che negli anni ha dato vita ad un progetto incentrato sull’elettronica, con venature dubstep. “Grate Box vol.1” è il primo passo che li ha avvicinati al rap, in particolar modo alla scena hip hop emiliana: un progetto di dodici tracce, che culminano negli inediti di Claver Gold, Jack the Smoker e Brain, Ganji Killah, Murubutu e dei componenti il collettivo SPNS. Agli alti e bassi del rap, inevitabili per la differenza di esperienza in alcuni casi, si contrappone una continuità di suoni e attitudine, che per certi versi e per certe tematiche ricorda il “Metropolis Stepson” di Night Skinny per quanto non renda pesante e il compromesso tra synth e atmosfere cupe. Un nome nuovo da segnare sul taccuino.

mattmaLa valle degli orti nordici” segna il ritorno sulla scena di Matt Manent, a poco più di un anno dal “Robin Hood Project“, un mixtape in cui dava sfoggio non solo di delivery e flow, ma anche del suo poliglottismo. Nel nuovo lavoro, totalmente in italiano, vengono confermate le buone impressioni su abilità e capacità di un mc versatile. Sulle produzioni di Vest’O Beats, il rapper lombardo racchiude in 13 tracce approcci e sensazioni variegate, che non disdegnano atmosfere più vivaci, ma che trovano il culmine nelle puntuali e mai banali digressioni politiche e sociali. Tra gli ospiti spiccano Remmy e il redivivo Ape, per un progetto forse un po’ eterogeneo, ma di sicuro efficace.

zanko

Zanko El Arabe Blanco è un ragazzo nato a Milano da genitori siriani, rapper e beatboxer di decennale esperienza. “#PowerPopuli” è il suo nuovo disco, che persegue nella ricetta di un viaggio multilingue e cosmopolita, al servizio di un rap che filtra le numerose esperienze di chi ha fronteggiato razzismo e ignoranza e invece predica interculturalità. Esa, Jack the Smoker, Easyone, Kuno e Marya lo accompagnano in un percorso variegato, che contempla spunti di critica sociale (Digital Era, Vu raccumandà), tributi al martoriato popolo siriano (Fi Nas Alet La) e il poliglottismo di chi riesce a slegare rap in italiano, arabo, spagnolo e francese (Rap Mundi). Più convincente per la portata di significato che per l’aspetto tecnico e musicale, #PowerPopuli rimane un progetto serio e sentito.



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