Shots Reviews XI
Puntata numero undici di Shots Reviews: state certi che andremo avanti all’infinito, se l’underground rap italiano continuerà a regalarci ottimi prodotti, come alcuni di quelli recensiti nelle prossime righe. Mixtape, ep, free download, dischi d’esordio: tutto quanto proviene dal sottobosco hip hop.
In questa puntata: RAPCORE: Dream Team EP; KALIBRO – Battiti; LANZ KHAN – I kill you; BARRACRUDA – Barrecrude Mixtape vol.3; RETRAZ –Rock the block; GEMITAIZ – Quello che vi consiglio vol.4; NERONE – Numero Zero EP; RESHO & MASTROBEAT – Something Left vol.2; VALERIO NAZO – Realness; ALBE OK – Local Hero Mixtape.
Dream Team è il nuovo progetto del collettivo romano Rapcore, che vede sotto lo stesso nome Dr. Cream (ai beats), Truth, Deal Pacino e Rasty Kilo. Il gruppo, anche con il supporto di Honiro, ha un notevole seguito e negli anni ha ottenuto un considerevole consenso. Caratterizzato da un sound moderno, fatto di synth e batterie sintetiche, Dream Team musicalmente è in effetti un manifesto del periodo che stiamo vivendo. Il rap è tecnicamente valido, gli mc’s sanno dar prova di capacità metriche sul microfono imbastendo flow sicuri e anche ritornelli orecchiabili e confezionando pezzi che “girano”. Nei brani ritroviamo spunti di autocelebrazione, di vita ai limiti, ma anche di invettive al rap finto degli ultimi anni. Da Roma, i Rapcore mantengono viva e reale la propria musica e non è un caso che del sano rap hardcore ultimamente provenga quasi esclusivamente dalla Capitale. Pezzi del disco: Attimi e Parlami di te, Soldi e Paura RMX, con un gran beat e le ottime partecipazioni di Achille L e Aban.
Da Padova ci arriva questo disco in freedownload, “Battiti“. Lui è Kalibro, crew Lotte Invisibili. Siamo in pieno ambito conscious/classic e questo breve album è la dimostrazione che dall’underground escono ogni giorno piccole perle, spesso di una maturità artistica inaspettata. Calibro sul rap è solido, tecnico quanto basta e con rime di qualità. Ma la sua forza è nei testi che sanno comunicare emozioni e questo conta più di tutto. I beat sono per la maggior parte del bravissimo compagno di crew Giggo e di un giovane talento padovano, Dok, da premiare entrambi senza alcuna nota. Ma anche l’altro giovane presente, Mastercubo, da prova di forza e concretezza. Bello notare come i feat. presenti si siano impegnati a fondo dando ottimi contributi. Il disco merita l’ascolto, davvero consigliato.
Ha (stra)vinto il contest di Crazeology sganciando una delle strofe più interessanti del 2013 dal punto di vista metrico. Lanz Khan è sbucato dal nulla (ma in realtà mastica l’underground milanese da 8-9 anni) e ha deciso di mostrare un’attitudine fenomenale rilasciando “ I Kill You” – il suo primo lavoro ufficiale. Nomi noti compaiono nella tracklist, su tutti Dj Jad ai piatti e Oscar White che non riescono però a scalfire il vero protagonista del disco: il flow pazzesco di Lanz Khan incastonato perfettamente in ogni strumentale. Mood anche qui qui prevalentemente street, come già si può dedurre dal titolo, ma disco davvero di ottimo livello assolutamente da ascoltare.
I Barracruda hanno creato qualcosa di speciale. Il team capitolino è nato a Roma solo nel 2010 e in tre anni ha dato vita ad altrettanti, riuscitissimi, mixtape. La trilogia si è chiusa qualche settimana fa col volume III, il più atteso dal pubblico per quanto Rak e Marciano (mc’s) e Arnebeats e Drugo (producers) hanno seminato coi due precedenti. Ed è quello che ancora una volta ne conferma talento e attitudine: 24 brani su beat inediti in cui i romani danno sfogo ad ognuna delle proprie sfaccettature personali, variegando la tracklist con brani più di impatto (Moto Bc, Lame, Condor), non disdegnando attimi più intimi (Ciao, Fratello mio), situazioni scialate (Relax, Passione smodata), ma non perdendo mai di vista spunti di assoluta serietà (Vattene reloaded col Colle al completo). Rak e Marciano si completano al mic, così come Arne e Drugo alle macchine: più classico il primo, maggiormente orientato a sfumature elettroniche il secondo. Barracruda è il nome più forte della nuova scuola romana, con pochi dubbi in merito.
Jack the Smoker, E-Green, Johnny Marsiglia, Rayden, Asher Kuno, Louis Dee, Nex Cassel, Fratelli Quintale. Retraz sgancia la rete nel florido mare del rap italiano e pesca grandi nomi, grandi promesse e grandi conferme. “Rock the Block” è il primo lavoro solista del beatmaker bergamasco, disco frutto di notti insonni alla ricerca del sample perfetto. L’elemento imprescindibile è sicuramente il mood chiave che accompagna tutti i brani, cosa che sottolinea un’ottima intesa tra producer e rappers che han deciso di collaborare. Giochi di pitch, strumentali nette e ben costruite. Atmosfere forse un po’ cupe, ma Retraz è sicuramente un producer interessante e da seguire. Promette bene.
“Quello Che Vi Consiglio Vol. 4“, il quarto capitolo della saga cominciata quattro anni fa da Gemitaiz, che grazie a questa serie di mixtape ha conquistato una prestigiosa posizione nell’undeground italiano. Il recente acquisto di casa Tanta Roba Label torna a far parlare di sé attraverso l’uscita di questo quarto episodio, e già dall’ “Intro” le metriche si fanno tesissime e come per i tape precedenti, i virtuosismi e i giochi di parole sono protagonisti. Proseguendo con l’ascolto incontriamo brani tipici di Gemitaiz come “Siddharta″, la nostalgica “On The Corner” (un tocco di classe il campionamento di Bassi Maestro del brano “Tom’s Diner” di Susanne Vega), per arrivare alla profonda ed introspettiva “Vivere Pt. 2” che vede le collaborazioni di En?gma e Primo Brown. “In Aria” con Sercho è la classica traccia realizzata per far muovere il collo dell’ascoltatore e sempre sulla stessa linea si aggiunge anche la posse track “Tutti Quanti”, ma sono presenti tante altri canzoni valide e tanti altri ospiti a tenere alto il livello del lavoro. In chiusura Gemitaiz ci regala “Outro (Too Much)”, traccia dal mood malinconico, perfetta per concludere l’ascolto: un quarto appuntamento che si va ad aggiungere alla fortunata raccolta di mixtape, e se siete alla ricerca di un lavoro fresco e variegato, questo prodotto è quello che vi consigliamo.
Nerone, milanese scuola “Muretto” conosciuto ai più per le sue doti da freestyler, sarà forse per questo che dopo una più che dignitosa apparizione a MTV Spit e buone partecipazioni al Tecniche perfette ha deciso di uscire con questo EP, interamente prodotto dal compagno di crew Biggie Paul: dimostrare di saper trasmettere qualcosa di più che della semplice improvvisazione. La sensazione dopo aver ascoltato questo lavoro è che al giovane rapper, le punchline, il flow e la fotta non mancano e di certo non è un prodotto da bocciare, ma sicuramente neanche stupisce o lascia ancora pienamente soddisfatti. “Numero Zero” ha di sicuro buoni brani, come “Eroe” o “Il cantastorie”, ma per prodotti ufficiali ci auguriamo canalizzi maggiormente l’attenzione verso tematiche e spunti più profondi. Per il resto, conferme sul fatto di trovarci di fronte uno dei migliori prospetti del rap italiano.
La vecchia scuola bresciana. Resho ha calcato moltissimi palchi, ha visto, vissuto e promosso le mille sfaccettature dell’underground e ha di recente rilasciato “Something Left Vol. 2”: tredici tracce che raccontano molto, fra l’introspettivo e il politico. Con uno stile totalmente old school, per veri appassionati, Resho libera strofe personali che dimostrano un’abilità espositiva notevole e mai banale, tanto da dover riascoltare spesso i brani per poterne apprezzare metriche e concetti. L’esperienza al servizio della qualità, “Something Left Vol. 2” è un disco dai molti contenuti, dalle molte riflessioni e argomenti in cui lo swag e la superficialità degli ultimi tempi non trovano assolutamente posto. Passione per ‘sta cultura.
Valerio Nazo è stato una delle nostre scelte del Draft, la rubrica sui migliori giovani rapper italiani. Da qualche settimana è fuori il primo disco ufficiale per il giovane mc e producer dell’hinterland partenopeo: “Realness” è il giusto hashtag di un lavoro sincero e lucido, che mostra la buonissima capacità di raccontare, con suoni e parole, la semplicità della quotidianità. Il disco ha questo ed altro: Nazo sa garantire più sfumature concrete al lavoro e il fatto che ne canti e produca gran parte è un espediente che ne assicura una buona riuscita. Tra i tanti ospiti accorsi su Realness, spicca nuovamente la collabo che lo unisce a Ntò e poi Rocco Hunt, oramai in ottima simbiosi. Valerio si lascia preferire alle produzioni che al mic, ma solo perché sembra avere veramente un tocco magico alle macchine. Bel disco.
Albe Ok è un rapper che ha fatto molto meno di quello che vale, questo lo dicevamo già qualche anno fa. Sulla scena da un pezzo, ogni tanto si sente qualcosa di suo ed è sempre un prodotto interessante. Dal suo bel sito si può scaricare “Local Hero Mixtape”: un lavoro fresco, moderno ma soprattutto curato. A sorprendere è infatti proprio questo, poiché tutto è ben pianificato nei dettagli, dalla qualità dei suoni e dei ritornelli, alla scelta dei beat al lavoro sulle metriche e il flow. E’ su questo punto sembra che l’MC ligure abbia posto particolare attenzione, lavorando su accelerazioni e assonanze, proiettandosi ma forse confermandosi tra i più sottovalutati del panorama dell’underground del rap nazionale. Arricchito da un utilizzo forse eccessivo dell’autotune che tuttavia a tratti risulta molto meglio sfruttato di tanti colleghi più famosi e con molti più mezzi, il disco parte con l’autocelebrazione del banger “Tutor”, prodotta dal bravo Prez (ET3), passando per pezzi più riflessivi come “Nessuno possiede la Luna” o critici, come “Soli qui“. Tanti i featuring. La speranza è che con questo impegno e questa attenzione un giorno Albe possa ambire ad essere qualcosa in più di un local hero.