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Settimana corta a lavoro: qualcosa si muove

Per combattere lo stress e l’affaticamento dei lavoratori, sono sempre di più le aziende che stanno sperimentando la settimana lavorativa di quattro giorni. In tutti i casi sono stati registrati aumenti drastici del morale e della produttività della forza lavoro.

Sta succedendo in diverse imprese sparse per il globo, dal Giappone, dove il governo sta incoraggiando a dare il lunedì libero, alla Nuova Zelanda, alla Germania. In Gran Bretagna c’è il Trades Union Congress (TUC), sostenuto dall’Opposizione, che sta spingendo in tal senso: oggi una settimana più breve sarebbe possibile grazie alle nuove tecnologie legate all’apprendimento automatico e alla robotica, esattamente come la rivoluzione industriale portò al diritto per i lavoratori di avere il fine settimana libero.

«Le persone stanno iniziando a fare un passo indietro rispetto alla vita perennemente connessa che conduciamo ora e si stanno rendendo conto che i problemi di salute mentale sono costantemente connessi al lavoro», ha affermato Lucie Greene, esperta di tendenze presso la società di consulenza J. Walter Thompson.

Un recente sondaggio condotto su 3000 dipendenti in otto paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, ha rilevato che quasi la metà pensava che avrebbero potuto facilmente terminare i loro compiti in cinque ore al giorno se non avessero interruzioni, ma in ogni caso molti superano le 40 ore alla settimana. Lavorare meno significa anche lavorare in maniera più focalizzata.

Di questo argomento parliamo approfonditamente anche sul numero 80 di Dolce Vita.

Settimana corta a lavoro: qualcosa si muove



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