Sette lune: la storia di un ragazzo e di come ha cambiato la sua vita

«In una società contemporanea dove l’educazione cerca di omologarti a un modello di essere umano che obbedisce a un’autorità, senza pensiero critico e libero, ci ritroviamo con una grande massa di giovani repressi che vivono un forte disagio esistenziale. Questa repressione di sogni, libertà, ispirazione e fiducia in sè stessi crea un enorme vuoto dentro chi non si adatta perfettamente a una società consumistica in cui si vende l’idea che la felicità derivi dal possedere qualcosa di esterno a noi e non dal prendersi cura delle nostre emozioni». Scrive così Carlo Taglia nella prefazione di “Sette lune”, il racconto autobiografico di Alessandro Vullo sul suo viaggio alla scoperta di sé.
Il libro, appena pubblicato da Prospero editore, attraverso flashback e descrizioni del presente, racconta della avventura dell’autore in Messico. Sei mesi trascorsi spostandosi dalle montagne all’oceano, dalla selva al deserto, incontrando maestri della strada, sciamani e popoli nativi, che raccolti in queste pagine mostrano come ci siano infinite vie per vivere e come la realtà di casa sia solo una goccia nell’oceano e non l’Oceano stesso. «Ripenso alle parole di Pier Paolo Pasolini, quando rivolgendosi a un giovane Gennariello lo mette in guardia dicendogli: “Ed ecco che essi t’insegneranno a non splendere”.» si legge in uno dei passaggi più toccanti del libro, che poi prosegue: «Faccio un bel respiro, chiudo gli occhi. Quando li riapro, la risposta è una sola. “E io splendo, invece”.» Una risposta che è un invito a plasmare gli eventi della vita con pensieri, decisioni e azioni che ci diano la possibilità di concentraci su ciò che è veramente importante per noi e di perseguire i nostri sogni.