I segreti dell’antica cannabis del Congo
SimonStrainhunter e ChristKongo sulle tracce della storia perduta della cannabis nel Paese africano, molto più impoprtante di quanto si pensi
La storia perduta dell’antica cannabis del Congo, centrale per ristabilire il movimento della pianta nella storia attraverso i continenti, svelato da SimonStrainhiunter e CristoKongo.
“Nel sanscrito antico la cannabis si chiama Bhang, e sulla costa est africana il primo nome documentato e Bangi, se ci spostiamo nella costa ovest, il nome è lo stesso, Bangi“, viene raccontato nel documentario sottolineando che: “Molti non lo sanno, ma la capitale della Repubblica Centrale Africana si chiama Bangui, che significa ‘luogo della cannabis’. In Congo torna ad essere Bangi, ma nel nord dello Zimbabwe diventa Mbange e a sud si trasforma in Mbanji. Facendo attenzione ai nomi antichi, possiamo tracciare i movimenti di tutta la pianta”.
CONGO, THE LOST TALE
Su YouTube è online la prima puntata di “Congo, the Lost tale”, su Vimeo la seconda mentre la terza uscirà più avanti.
“Questo è un progetto su cui stiamo lavorando da due anni”, spiegano gli autori puntualizzando che il documentario “racconta l’unica vera storia della nostra missione esplorativa del 2016 nella RDC,
alla ricerca della rinomata varietà autoctona del Paese” per portare “lo spettatore in un viaggio epico nelle profondità della terra di questo Paese, dove impariamo di più sulla storia della cannabis africana e sull’importante ruolo questa terra ha giocato nel movimento della pianta in tutto il continente“.
Non solo, perché in video vengono racontate anche “le conseguenze odierne delle leggi proibizioniste coloniali“, con i congolesi che chiedono la depenalizzazione della pianta.
Per innumerevoli generazioni, infatti, la cannabis ha fatto parte della cultura congolese ed è tuttora la principale fonte di reddito per molte comunità.