Se gli alberghi potessero parlare
Se gli alberghi potessero parlare o ancor meglio scrivere al posto mio potrebbero riempire una biblioteca con assurdi accadimenti. L’Hotel Chateau Marmont di Los Angeles ci racconterebbe di quando i Led Zeppelin entrarono fin dentro la hall con le loro moto; il Fairmont The Queen Elizabeth di Montreal invece ricorderebbe John Lennon e Yoko Ono fare della loro stanza il luogo di un sit-in di protesta, rimanendo chiusi in camera dal 26 maggio al 2 giugno 1969, a ricordo dell’evento rimane allestita una piccola mostra.
L’Holiday Inns Hotel vide un Keith Moon vistosamente alterato, inserire all’interno del gabinetto un candelotto di dinamite distruggendolo, non contento prese una Cadillac (non aveva mai preso la patente) e si lanciò nella piscina, ovviamente fu bandito per sempre da questo e molti altri hotel fra cui il celeberrimo Waldorf Astoria. Più di recente l’Adlon Kempinski Hotel di Berlino ha visto Micheal Jackson far penzolare dal balcone suo figlio rendendo l’hotel così famoso da trasformarlo in meta di soggiorno per numerose personalità tra le quali la regina Elisabetta II.