Due scienziate “social” rendono accessibili le informazioni sulla cannabis
Miyabe e Riley sono state definite scienziate radicali per il loro approccio moderno alla divulgazione scientifica, ovviamente riguardante la cannabis
La tecnologia e in particolare i social network sono ormai diventati parte integrante della vita quotidiana di tutti quanti, chi più e chi meno, e sebbene i rischi del loro utilizzo siano molti hanno anche diversi vantaggi. Infatti nonostante sia ormai chiaro ed evidente come i social possano essere pericolosi se usati nel modo sbagliato, e anche vero che possono essere uno strumento molto potente per veicolare informazioni e contenuti in maniera diffusa e semplificata. È quello che hanno fatto due giovani scienziate americane, Dr. Miyabe Shields e Dr. Riley Kirk, che su Tik Tok e Instagram hanno iniziato a diffondere contenuti educativi e informativi sulla cannabis. Nonostante subiscano spesso la censura, le due stanno riscuotendo un enorme successo, ma anche grande indifferenza dal mondo accademico.
Il loro approccio rappresenta una rottura dal mondo accademico classico e proprio per questo sono state definite “radicali”: infatti parlano apertamente del loro consumo quotidiano di cannabis perché, come affermano loro stesse, «non si può cambiare nulla senza prima rompere gli schemi».
Siete le prime due scienziate a utilizzare Instagram e Tik Tok per diffondere informazioni sulla cannabis e la sua farmacologia, ma la cosa assurda è che vi siete conosciute tramite Tik Tok, proprio per via dei contenuti che condividevate. Da quanto tempo collaborate?
Miyabe: Ci conosciamo da poco più di un anno e dopo esserci incontrate di persona ci siamo rese conto di avere così tanti punti in comune da dover iniziare a lavorare insieme.
Siete totalmente complementari: Riley è più orientata alle molecole e Miyabe alle funzioni nel corpo…
Miyabe: Abbiamo delle formazioni curiosamente complementari. Entrambe abbiamo conseguito i nostri dottorati in scienze farmaceutiche, Riley ha studiato principalmente le molecole prodotte dalla natura e io il modo in cui interagiscono con l’organismo.
Qual è stato uno dei risultati più sorprendenti della vostra ricerca?
Miyabe: Penso che il risultato più sorprendente sia stato scoprire che il calore elevato trasforma i cannabinoidi, ciò significa che la maggior parte dei prodotti sono fatti con estratti che non sono affatto simili a ciò che si trova nel fumo di cannabis. Molte persone preferiscono fumare e non c’è stata quasi nessuna ricerca sui componenti unici presenti nella più tradizionale e comune forma dell’ingestione.
Riley: La cosa che ho trovato più sorprendente nella ricerca sulla cannabis è la mancanza di conoscenze fondamentali sulla cannabis stessa e su come agisce su persone diverse. Un esempio è rappresentato dal fatto che circa il 20% delle persone non sente gli effetti dei prodotti commestibili infusi. Dobbiamo trovare il modo di colmare il divario tra i consumatori di cannabis e la ricerca, in modo da sviluppare applicazioni pratiche su come usare l’erba nei modi più adatti e benefici.
Recentemente il vostro podcast “Smoke N’Science” ha raggiunto 50.000 download, un risultato che il mondo accademico, con metodi tradizionali, avrebbe raggiunto in diversi anni. È questo il vostro obiettivo principale?
Miyabe: Il nostro principale obiettivo è quello di rendere queste informazioni gratuite e piacevoli da ascoltare, e ciò significa che devono anche essere facili da capire. Vogliamo essere in grado di condividere il nostro sapere per consentire ad altre persone di prendere le stesse decisioni per sé stesse.
Come ha reagito il mondo accademico al vostro lavoro?
Miyabe: Per lo più ci ignorano. Ci sono persone che credono che questo sia il futuro dell’educazione scientifica, e poi ci sono sempre le persone che si opporranno a qualsiasi innovazione e cambiamento. Noi speriamo di contribuire alle risorse accademiche fornendo mezzi gratuiti accessibili a chiunque.
La censura è un problema quotidiano, come lo affrontate?
Riley: La censura è vergognosa, dedichiamo ore ai contenuti che vengono poi immediatamente rimossi, oppure vengono cancellati i nostri profili. È qualcosa di molto frustrante. Tutto quello che vedi nei social media è selezionato e censurato, per questo motivo spingiamo così tanto le persone verso il nostro podcast perché lì non c’è alcuna censura e possiamo spiegare queste importanti informazioni in un contesto più ampio rispetto a video di 30 secondi.