Sappiamo trattare bene frutta e verdura dalla conservazione al consumo?
Tutti siamo in grado di acquistare la frutta e la verdura migliore, sappiamo che al mercatino del bio troveremo prodotti qualitativamente migliori che nella grande distribuzione, sappiamo quando sia necessaria la biodiversità ma non sempre li conserviamo e consumiamo nel modo migliore.
Gli ortaggi vanno conservati in un luogo fresco e asciutto, il frigorifero è necessario solo in estate o in appartamenti molto riscaldati. L’ideale sarebbe conservare le verdure a foglia con i gambi immersi nell’acqua fresca, ma in assenza di questa possibilità, un vecchio metodo sempre valido è avvolgerle in un canovaccio umido prima di riporle in frigorifero: si manterranno fresche molto più a lungo. Gli ortaggi vanno utilizzati entro un paio di giorni dall’acquisto perché già allora avranno avuto qualche giorno di vita staccati dalle radici o estirpati dal terreno. Salvo alcune eccezioni come le patata che possono avere tempi lunghi di conservazione, con gli opportuni accorgimenti per non farle germogliare, il resto della verdura andrebbe consumata nel più breve tempo possibile al fine di beneficiare di tutte le sue proprietà nutrizionali che vengono ridotte dalle lunghe conservazioni e dagli sbalzi termici.
Le verdure e la frutta vanno consumate quasi tutte nella loro interezza, buccia compresa. La parte più nutriente e ricca si trova infatti spesso proprio nella buccia. Per la frutta il discorso è molto semplice: sappiamo che la buccia della banana non è commestibile, così come quella del kiwi, ma siamo consapevoli che mele, pere e pesche sarebbe meglio consumarle con la loro ricca buccia. Altro discorso invece per le verdure, che a causa di tradizioni non salutari si è cominciato a consumare privandole completamente della buccia e di una quantità significante di nutrienti. Un caso lampante sono le patate, che andrebbero sempre cotte e consumate con la buccia, mentre un altro meno conosciuto alla cucina tradizionale italiana sono le carote: non vanno assolutamente sbucciate ma solo lavate bene, pena la perdita della parte con maggiore concentrazione di beta-carotene. Per lavare meglio gli ortaggi e la frutta, soprattutto tuberi e pomacee, sono ottime le apposite spazzole in fibra naturale, di solito in fibra di cocco. Un po’ di bicarbonato di sodio nell’acqua di lavaggio è utile ma non indispensabile. Non sono invece affatto consigliati i detersivi per lavare le verdure: gli ortaggi non hanno necessità di venire lavati con dei saponi che, soprattutto se sintetici, costituiscono un inquinamento maggiore del nostro cibo.
La verdura, così come la frutta, non va mai lasciata in ammollo ma solo pulita pochi minuti in acqua. Molte delle vitamine idrosolubili come la B e la C tendono a passare nell’acqua di ammollo. Per lo stesso motivo le verdure e la frutta vanno lavate prima del taglio, mai dopo.
Verdura e frutta vanno affettate e preparate solo al momento di essere utilizzate perché i livelli di nutrienti cominciano a calare non appena una parte maggiore della superficie è esposta all’aria. Per lo stesso motivo vanno cotte per tempi ridotti e per molte sarebbe un bene riscoprirne il consumo a crudo. Per esempio gli spinaci, ricchi di calcio e ferro, sono ottimi crudi uniti ad altre insalate mentre i cavolfiori bianchi sono deliziosi da sgranocchiare crudi, magari uniti a una salsa semplicissima composta da limone e shoyu.
Nell’acquisto della frutta, preferire sempre quella di stagione, locale, non trattata e fare attenzione che la buccia non sia trattata a cera: molta frutta purtroppo, per ragioni di aspetto e di conservazione viene irrorata con cere alimentari che ne migliorano l’aspetto ma, seppur dichiarate atossiche, non sono l’ideale per la nostra alimentazione.