Santo Daime: la scuola spirituale che utilizza l’ayahuasca
Da 25 anni Walter Menozzi studia le proprietà curative di questa pianta sacra e il suo uso nella religione ayahuaschera del Santo Daime di cui è uno dei rappresentanti in Italia. Lo abbiamo intervistato
L’ayahuasca – parola in lingua quechua che significa “liana degli spiriti” – è un’infusione psicoattiva di tradizione millenaria considerata sacra da milioni di persone indigene in tutto il bacino della foresta amazzonica. L’interesse magico-religioso e biomedico per le proprietà e i poteri dell’ayahuasca hanno suscitato il nascere di nuove tradizioni culturali legate l’utilizzo di questa bevanda. In Italia Walter Menozzi è tra quelli che hanno approfondito le proprietà curative di questa pianta sacra e il suo uso nella religione ayahuaschera del Santo Daime. Dal 2008 è il legale rappresentante dell’associazione religiosa nazionale (ICEFLU) che promuove, appunto, la dottrina del Santo Daime in Italia: «Qualcuno la definisce la religione della foresta. In verità siamo un movimento spirituale e religioso, però non dogmatico, che si rifà a valori universali condivisi che noi riassumiamo in armonia, amore, verità, giustizia e pace. Alla luce di questi valori, nel Santo Daime sono accolte tutte le linee spirituali, quindi, oltre al cristianesimo, anche le tradizioni afro brasiliane, l’animismo indigeno, l’esoterismo europeo e anche la spiritualità orientale. I nostri rituali, in cui facciamo uso di ayahuasca, sono quindi eclettici e puntano a minimizzare le differenze e a dare importanza all’unione di tutte le linee spirituali che rispettano i suddetti valori.».
L’ayahuasca in Italia è stata dichiarata illegale ma fino a poco tempo fa era in una zona d’ombra, come te lo spieghi?
Il Santo Daime in Italia esiste dal 1990 ed è cresciuto come movimento fino al 2022 con centinaia di frequentatori ricorrenti e una decina di centri in Italia. Negli ultimi anni però si è sviluppato un certo interesse intorno all’ayahuasca e sono cresciuti i gruppi, alcuni seri altri meno, che hanno iniziato ad offrire l’esperienza con la bevanda, sia in Italia sia in Europa. È possibile che tutto sia partito da segnalazioni delle polizie a livello europeo arrivate al Ministero dell’Interno e che questo abbia coinvolto il Ministero della Salute per prendere provvedimento a riguardo. Nonostante la letteratura scientifica delle maggiori riviste internazionali non evidenzi rischi per la salute in particolare nell’uso rituale.
Come hai conosciuto il Santo Daime?
Durante uno scambio universitario in Brasile, a Rio De Janeiro, mentre studiavo economia e finanza a Milano. Qualche anno dopo mi sono preso un anno sabbatico e sono andato nella foresta amazzonica. Lì sono rimasto 6/7 mesi e in seguito ho continuato a tornarci. Anche oggi ci torno quando riesco.
Cosa consiglieresti a chi vuole sinceramente approcciarsi a una cerimonia con l’ayahuasca?
Sicuramente di affrontarla con serietà perché è una pianta maestra molto seria, una porta spirituale molto potente. Dopodiché seguire le indicazioni per prepararsi all’esperienza e presentarsi all’esperienza con un intento di approfondimento spirituale. A monte, bisogna cercare un contesto di assunzione serio.
Come riconoscere le “truffe”?
Consiglierei di evitare tutti quei contesti di assunzione che spingono molto sul lato marketing/commerciale e che di solito chiedono costi molto elevati. Direi di stare alla larga da quegli annunci che girano in rete con immagini molto evocative che solleticano l’immaginario e l’ego di chi sta dall’altra parte. Forse la cosa migliore oggi è il passaparola, cioè informarsi, chiedere dei pareri a chi ci è già stato prima di andare ad una cerimonia. Parlare possibilmente con le persone che ne sono responsabili.
A livello internazionale esistono alcune associazioni in difesa della ayahuasca, in particolare l’Iceers che agisce in collaborazione con le religioni ayahuaschere e con le tradizioni indigene. Noi abbiamo iniziato ad adottare il loro codice etico e anche alcuni loro protocolli per la ricezione delle persone interessate all’esperienza, per esempio nella stesura del consenso informato che sottoponiamo a chiunque voglia partecipare ai nostri incontri. Ciò significa che a tutte le persone che vogliono venire ad una cerimonia, non solo formiamo tutte le informazioni del caso, ma facciamo un’intervista approfondita che include un questionario di anamnesi medica ed eventualmente anche un colloquio con uno psicoterapeuta. Abbiamo un approccio molto professionale sviluppato nell’arco di decenni di presenza in Italia. Logicamente ora è tutto sospeso per i motivi di rispetto della legge.
Dicevi che la richiesta di denaro è un indicatore a cui fare attenzione per valutare la serietà di un contesto. Puoi approfondire meglio la questione?
Nel nostro caso, ad esempio, la richiesta serve solo per coprire i costi per sostenere l’organizzazione delle cerimonie. Non c’è un fine di profitto. Dove c’è del profit, consiglio di fare molta attenzione. Meglio indirizzarsi a strutture, associazioni no profit.
Quali sono i benefici dell’assunzione dell’ayahuasca?
Nei miei 25 anni di esperienza con la medicina, abbiamo avuto testimonianza di un numero elevato di casi in cui il beneficio è prima di tutto dal punto di vista dell’equilibrio spirituale della persona che ritrova una connessione con le sue radici sperimentando una maggiore serenità e senso di pace.
La iper razionalità del mondo moderno ci ha portato a dare molta attenzione alle foglie e ai frutti dell’albero e a perdere attenzione alle radici, quindi ci troviamo con alberi dalle chiome enormi ma con le radici molto deboli, che rischiano di cadere da un momento all’altro. Grazie alle piante maestro, in particolare l’ayahuasca, l’essere umano può rinvigorire le sue radici, la sua connessione con la madre terra. Questo porta un’ondata di benessere nella vita della persona, perché le dà un alimento di cui è stata privata a lungo, quello per nutrire lo spirito.
Ho letto che per molti l’ayahuasca ha rappresentato la via per allontanarsi dalle dipendenze, ti risulta?
Abbiamo testimonianze di persone che evidenziano guarigioni dal punto di vista di malessere sia psicologico sia fisico. Con il Santo Daime abbiamo visto persone che hanno abbandonato molte dipendenze: parlo di tabacco, alcol, ma anche cocaina ed eroina. L’ayahuasca – ricordiamolo – non crea dipendenza; è al contrario, un potente disintossicante. Il principio attivo del cambiamento però è sempre quello: il benessere dello spirito che finalmente viene alimentato.