SANDRO SU & DJ COLOR – "Hungerplan"
Un mc che proviene dal Molise bagnato dal mare, un Dj e producer di base nel triestino: le strade di Sandro Su e DJ Color si sono incrociate proprio in quel nord-est dove il primo ha trovato integrazione nella oleata catena di montaggio, ma anche un dj e producer di riconosciuto spessore con cui condivide un background hip hop similare. Proprio così nasce il progetto “Hungerplan”, il culmine di un percorso inframezzato dal buon EP “Outtakes”, banco di prova e tributo al genio musicale di Oh No, dopo anni passati a rimuginare e a “annunciare il ritiro sei volte a settimana”.
Chi conosce Sandro Su – o conosceva Phogna – sa quanto il rap, per lui, non sia solo un vezzo per dire “io c’ero prima di tutto questo”, o per bullarsela in un cerchio di freestyle. Mettere penna su carta è piuttosto un’esigenza, un processo mentale così collaudato da riempire tutti i tempi morti, tipo gli odiati intervalli: ogni rima è pesata ed incastonata in concetti mai banali, in cui fatica a trovare spazio il divertissement o il cazzeggio fine a se stesso. Esperienze dirette generano testi pregni e caustici, filtrati dalla sempre più tagliente ironia: Sandro non si assurge a politicante da 140 caratteri e non sente necessario ingraziarsi la maggior parte degli ascoltatori con assunti populisti o poco coraggiosi. E pazienza se qualcuno perde il filo al secondo congiuntivo: non è musica concepita con e concepita per brevi riflessioni.
Scimmia pensa, scimmia fa
Scimmia tenta il mio ermetismo
Scimmia canta fashion rap non sapendo che è fascismo
“Hungerplan” (disponibile anche in formato vinile) è un disco ideato a quattro mani e due teste. I precedenti progetti di Sandro Su si fondavano su sfumature variegate provenienti dalle macchine di più producers: con DJ Color è stato affiatamento a prima vista, espediente che ha donato un tocco di personalità ad ogni singola traccia. Il producer lancia fendenti elettrorap sui quali si esalta la personalità di un mc di estrema concretezza: un concentrato di flow, content e delivery che dà pure vita a quelle che una volta chiamavamo bombe underground, vedi “Stay Free” e “I vostri eroi”, sinceri ceffoni di antagonismo.
L’album di Sandro Su e DJ Color non è – e non vuole essere – un ascolto semplice. Qualcosa di cui, ultimamente, si sente spesso il bisogno.