San Marino ha bloccato la legalizzazione della cannabis per evitare “problemi” con l’Italia
Il Parlamento di San Marino ha approvato un’istanza che impegna il governo a non legalizzare la cannabis a meno che la stessa cosa non avvenga anche in Italia. La proposta ha mandato in crisi la coalizione di governo tra Partito Democratico Cristiano e Movimento Civico R.E.T.E., con i primi che hanno votato a favore della mozione che blocca la legalizzazione, mentre il movimento R.E.T.E. ha cercato di difendere la legalizzazione. Alla fine la mozione che blocca la legalizzazione è passata con cinque voti di scarto.
L’Istanza d’arengo – questo il nome in cui a San Marino viene chiamata questo genere di proposta legislativa, che è presentata direttamente da un gruppo di cittadini al parlamento – proponeva che “la regolamentazione che il Consiglio Grande e Generale dovrà produrre riguardo all’uso ricreativo della cannabis, […] non preveda forme di maggior liberalizzazione rispetto a quella italiana, per tutte le conseguenze negative che questa scelta potrebbe comportare”.
In particolare si sottolinea nell’istanza come approvare la legalizzazione avrebbe potuto comportare problemi “alla libera circolazione degli uomini e delle merci”, con il concreto rischio che l’Italia avrebbe potuto ripristinare i controlli doganali al confine con la piccola Repubblica indipendente.
L’istanza contro la legalizzazione va così a sovrapporsi ad un’altra istanza di segno opposto che era stata approvata solo 5 mesi fa chiedendo al governo di legalizzare la cannabis. Nel frattempo però ci sono state le elezioni che hanno riportato al governo i democratici cristiani e l’istanza per la legalizzazione sembra destinata, almeno per ora, a tornare chiusa in soffitta.