Samovar, il bollitore russo
Il tè è una delle bevande più diffuse in Russia. Uno degli aspetti più caratteristici sta nella grande diffusione di un particolare bollitore per l’acqua chiamato samovar. Simbolo dell’ospitalità, è diventato un oggetto immancabile nelle case russe, anche se non è di origine russa. Delle attrezzature simili venivano già usate in Iran e in Cina, inoltre un recipiente simile esisteva anche nell’antica Roma. Il samovar, per come lo conosciamo noi, arrivò in territorio russo dall’Olanda grazie a Pietro I e nel corso dei secoli ha cambiato forma e dimensione migliorandone l’efficienza. Nel tempo il samovar passò dall’essere un semplice recipiente per il tè ad autentica opera d’arte, gli artigiani erano in competizione per dimostrare la loro bravura nel dominare il metallo forgiando così vere e proprie opere d’arte.
Il samovar è formato da una caldaia riscaldata da un fornello sottostante che, all’inizio, si alimentava a carbone o legna e successivamente a petrolio, mentre oggi è elettrico. All’interno c’è una conduttura per l’aria calda che mantiene l’acqua all’interno della caldaia alla temperatura ottimale per l’infusione. Il rubinetto a lato permette di riempire la teiera che si trova alla sommità del samovar.
Un ornamento curioso è la “baba na čajnik”, una specie di copri teiera a forma di donna che veste una ampia gonna. Nasceva per coprire la parte superiore del samovar in attesa che il tè fosse pronto, oggi viene usata anche per coprire la teiera.