Salvare la Sicilia? Con la cannabis
La Sicilia è in bancarotta, notizia che non stupisce, per le spese pazze che la regione autonoma si è concessa alle spalle dei cittadini, non solo Siciliani. Il mal governo, deviato dalla malavita organizzata, è responsabile davanti ai cittadini, per i posti di lavoro che si perderanno e l’economia dell’isola a rischio paralisi.
In una condizione analoga, in California, è stato votato un referendum sulla legalizzazione della cannabis; questo provvedimento avrebbe ridotto l’influenza dei narcos messicani sullo Stato, rimpinguato lautamente le casse dello stato e previsto numerosi risparmi per la gestione della sicurezza pubblica, poiché gli arresti per detenzione, uso e produzione di cannabis non sarebbero più stati perseguiti.
Paese che vai, esperienza che trovi. Recentemente anche la Spagna ha trovato nella cittadina di Rasquera, una popolazione colpita dalla crisi economica che vuole superare i propri problemi concedendo spazio a coltivazioni di cannabis per uso terapeutico. Gli obiettivi di questo provvedimento sono la creazione di nuovi posti di lavoro affinché i giovani, specialmente, non abbandonino la terra e possano trarre vantaggio da una nuova industria farmaceutica.
La Sicilia può fare propria l’esperienza californiana e spagnola; la crisi del debito che sta colpendo questa regione potrebbe essere la più grande opportunità che la Sicilia abbia avuto in tempi moderni. L’autonomia della regione e la possibilità di un dialogo diretto con i Ministeri al fine di risolvere la crisi in tempi brevi, rendono la Sicilia la regione ideale per lanciare una politica di ampio respiro.
Con le recenti approvazioni di leggi sulla cannabis terapeutica e i dibattiti apertisi nelle regioni che ancora non hanno adottato una politica sanitaria coerente con la gestione dei problemi legati all’utilizzo di cannabis, la Sicilia potrebbe trovarsi favorita nel dialogo diretto con le istituzioni nazionali per vedersi approvare velocemente licenze per la coltivazione di cannabis medica per le forniture dei Servizi Sanitari Regionali Italiani.
E’ un’opportunità unica per la Regione Sicilia: nuovi posti di lavoro, un mercato nel quale si può creare un “campione nazionale” a livello industriale, sostituendosi alle industrie importatrici e un mercato nazionale vasto da potere fornire. Una simile politica è anche sostenuta da modelli economici dove il guadagno collettivo dell’ingresso di un produttore nazionale a sostituzione di un importatore per un dato prodotto aumenta il benessere della società nel suo complesso (modello di Odagiri).
La via per l’uscita dalla crisi economica può essere solo di tipo economico. Sicilia, sveglia.
fonte: aduc.it