Salvare i cetacei con i big data del mare
Pochi sono a conoscenza del fatto che molti cetacei muoiono in seguito a un devastante impatto con le imbarcazioni che solcano i mari. Per porre fine a questa assurda e segreta carneficina, la Wildlife Conservation Society ha proposto di utilizzare gli AIS, i sistemi di identificazione automatica delle imbarcazioni, non solo per ridurre al minimo il rischio di collisioni tra le imbarcazioni, ma anche per arginare l’impatto negativo dei trasporti marittimi sulla fauna ittica e, in particolar modo, sui cetacei.
Se la proposta diventasse realmente operativa, potrebbero essere individuate le aree a rischio dove le rotte commerciali entrano in conflitto con gli habitat che devono essere salvaguardati, per scongiurare il rischio di depauperare l’ambiente marino. Le aree particolarmente a rischio sono già state localizzate nel Mediterraneo, ma anche nell’Artico dove il traffico marino si sta intensificando sempre di più.
Il problema reale è rappresentato però dai costi elevati di questi complessi di identificazione. Sarebbe auspicabile, quindi, una collaborazione tra diversi settori per tagliare i costi e scrivere finalmente la parola fine su questo triste capitolo della storia del mare violato dall’uomo.