Roy Paci, artista a 360°
Hai iniziato a suonare con i Mau Mau con i quali hai inciso 4 dischi…
Si, non mi ricordo quanti in tutto.
Quindi hai iniziato con la musica popolare e sei andato negli angoli più remoti, nei paesini più piccoli. Cosa ti è rimasto di quel periodo, cosa ricordi?
In pratica è stato il periodo in cui io mi sono messo a fare la cosiddetta musica alternativa italiana perchè prima avevo un passato da “jazzarolo”, ho fatto nove anni di jazz.
Quanti anni avevi quando stavi con i Mau Mau?
E’ stato il periodo dopo il Sud America dove ho vissuto per 3 anni, in Uruguai, per ciò stiamo parlando del 92/93. Ho iniziato prima con i Persiana Jones e poi con i Mau Mau, ma prima ancora in Sicilia dove suonavo nella banda del paese, soprattutto jazz e freejazz, avanguardia pura.
Dammi un emozione, una sensazione di quel periodo.
Un periodo figo perchè era quello delle posse, cioè un periodo potente soprattutto perché c’erano grandi focolai in tutta Italia. C’erano i centri sociali che funzionavano veramente bene. Era un momento storico importante.
So che hai lavorato anche con Manu Chao. Che tipo è?
Una parola importante è Umiltà, l’umiltà in assoluto.
Vuoi dire che lui ne ha da vendere?
Decisamente si, una grande persona.
Raccontaci come è nato il progetto Aretuska.
Gli Aretuska sono nati tra la fine del ‘98 e l’inizio del ’99. Il progetto è nato così: sono andato in giro per Siracusa a reclutare gente per fare un gruppo strumentale di musica rock steady. Io poi nel 2000, durante il primo disco degli Aretuska, mi sono trovato a registrare con Manu Chao, siamo partiti in tour e nel frattempo mi chiamavano dall’Italia e mi dicevano che il disco andava bene.
Io l’avevo fatto quasi per scherzo, invece il singolo con Tani funzionava alla grande. Così appena finito il tour con Manu Chao sono tornato in Italia e ho iniziato il tour “Infinito”.
Hai collaborato con tantissimi artisti…
Quasi 400.
Tra Pelù e Barbarossa?
Pelù.
Tra Sepe e Capossela?
Se la dividono.
Tra Jovanotti e Caparezza?
Caparezza.
I Sud Sound Sistem vengono dal basso Salento. Bunna degli Africa Unite viene da Pinerolo. Tu sei nato ad Augusta, ai margini della Sicilia. Sembra che la musica tradizionale italiana sia nata tutta dalle periferie e non dalle città…
È vero. Forse perché, prendendo come esempio una grande città come Milano, possiamo dire che è una di quelle metropoli dove c’e tutto ma non c’e niente alla fine.
Come ti spieghi questo fenomeno che gli artisti più forti vengono dalla periferia, dal paese.
Perché solo quelli che tirano fuori le unghie per poter uscire dalla propria terra. Quelli che si arrangiano e diventano delle bestie, degli animali, e una volta superati i confini, i recinti della periferia, esplodono perchè arrivano tutti da una certa incazzatura.
Tu hai combattuto tanto con la mafia?
Io ho avuto seri problemi. Non dico che ho rischiato la pelle, ma quando mi sono scagliato in maniera veramente drastica contro il ponte sullo stretto di Messina qualcuno si è un po’ indispettito.
Cosa ne pensi del ponte sullo stretto di Messina?
Ormai è finita quella storia, penso che non lo faranno mai e ne sono contento. Adesso in Sicilia abbiamo delle problematiche molto più forti perché è stato firmato un trattato per dare l’ok alle multinazionali americane per trovare il petrolio.
Cambiamo argomento, come ti poni di fronte alla legge Fini-Giovannardi che equipara le droghe leggere con quelle pesanti mandando in carcere le persone per qualche spinello?
Penso al fatto che non sono andati in carcere quelli che portavano la cocaina alla presidenza della regione in Sicilia. Io penso solo questo e ho detto tutto. Leggi fatte da gente come Fini, personaggi che nel 2001 erano dietro ai comandi del G8 e hanno fatto massacrare i manifestanti, e solo oggi, propio in questi giorni, si stanno scoprendo un sacco di verità.
Chiudiamo con qualcosa di più leggero. Hai partecipato a Zelig. Dicci qualcosa d Vanessa Incontrada e di Claudio Bisio.
Ti dirò… Vanessa è una persona veramente semplice, e Bisio spacca il culo: è un gran mattatore e la situazione di Zelig è un gran bel focolaio!
E’ indipendente secondo te?
Super indipendente! Molto meglio di altre trasmissioni che sono in Rai. Molti criticano la Mediaset perché è la televisione di Berlusconi, ma anche la Rai è dei politici. Io comunque mi permetto di fare quello che voglio, ho fatto i miei pezzi e non mi sono mai calato le braghe. Dietro a Zelig si sono solo Gino e Michele, due grandi maestri, gente che ha scoperto personaggi del calibro di Paolo Rossi, Claudio Bisio e tanti altri.
Un’ultima battuta per i lettori di Dolce Vita.
Coltivatevi l’erba a casa perchè c’e troppa merda in giro. Tutto qua. State attenti che ci sono delle cose veramente devastanti, ho saputo anche di tanta gente che è stata male, quindi meglio farsi la gramigna a casa.