Il primo ecovillaggio sportivo d’Italia dove la natura è mozzafiato
Tra Calabria e Basilicata sta crescendo River Tribe, una comunità di uomini liberi, appassionati e guardiani della natura pronta ad accogliere chiunque voglia sperimentare i benefici della vita outdoor
Visualizzate tutto ciò che sapete sugli ecovillaggi e che vi abbiamo raccontato sulle nostre pagine, concentratelo in una natura mozzafiato fuori dalle solite rotte – tra Calabria e Basilicata, nel parco naturale più grande d’Italia, il Pollino – e focalizzate nell’attività sportiva il volano per accendere lo spirito e entrare in comunione con il nostro io, gli altri e la natura. Quel che avrete è River Tribe, un mondo alternativo dove si mescolano avventura, sport, spiritualità, arte, musica, viaggi e libertà.
Il progetto nasce nel 2016 in un piccolo borgo calabrese, Laino, grazie alla passione e all’amore per la natura e per l’avventura estrema del fondatore, Antonio Trani, guida rafting e professionista del mondo outdoor che, dopo aver lavorato e fatto spedizioni per oltre 15 anni in giro per il mondo in oltre 16 paesi e vivendo in alcuni degli angoli più selvaggi della terra, decide di tornare a casa. Insieme alla compagna Margherita, convice alcuni dei suoi migliori amici a tornare e altri a non lasciare la propria terra per dar vita a questo sogno condiviso.
La Tribe nasce per scelta su un terreno con una casa fatiscente, divenuto nel tempo una discarica a cielo aperto. Con grande sforzo il tutto è stato bonificato e gli immobili recuperati in quella che alla fine è diventato non solo un’opera di riqualificazione urbana a beneficio della comunità, ma anche un esempio straordinario, una speranza per tutti. «Ad oggi stiamo acquisendo delle proprietà dove c’è la volontà di far nascere l’ecovillaggio, un luogo ovviamente vicino al fiume – ci racconta Antonio Trani. L’idea è quella di creare diverse abitazioni indipendenti singole ecosostenibili, dove ognuno avrà il proprio spazio, senza particolari obblighi, tranne quello di renderlo più bello e fiorito, oltre ad aree comuni utilizzate per lo yoga, laboratori d’arte e workshop. Inoltre produrremo la maggior parte del cibo attraverso la permacultura e l’agricoltura biosostenibile. Sarà un ecovillaggio che darà anche ampie possibilità lavorative».
Al momento raggiungendo River Tribe si possono praticare oltre 14 attività outdoor: si può fare rafting attraversando il sesto canyon più alto d’Europa, in un percorso incantevole tra cascate, fossili e acque cristalline; si può fare trekking incontrando alberi millenari; si possono attraversare boschi e centri storici in mountain bike; si può fare yoga in mezzo alla natura con insegnanti internazionali e dormire nel glamping oppure nelle tende sospese tra gli alberi. «Noi lavoriamo a numeri chiusi e cerchiamo di non concentrare il tutto in alta stagione, ma distribuire e promuovere il territorio per tutto l’anno, sfruttando al meglio le stagioni primaverili e autunnali. Non utilizziamo la natura per vendere sport, ma utilizziamo lo sport per avvicinarvi alla natura» ci tiene a chiarire il fondatore di River Tribe, la cui visione, oggi realtà citata da National Geographic Traveller UK come primo Centro Outdoor in Europa, attira circa 7500 presenze annue in un paesino di circa 1500 abitanti, divenendo di fatto così uno dei più importanti attrattori turistici del territorio. «Un luogo diventa attrattivo quando ha qualcosa da offrire al nostro spirito, quando genera esperienze indimenticabili e trasformative. Spesso si parla di turismo sostenibile, ma per far sì che lo sia davvero bisogna avere cura del luogo che ci ospita, preservarlo e non stressarlo con quantità di visitatori fuori controllo. Bisogna sempre fare attenzione che la domanda non superi l’offerta.»
Per chiunque volesse fare esperienze in una natura ancora poco conosciuta e per chi fosse in cerca di un lavoro fuori dal comune o di una comunità in cui vivere sentendosi libero ecco il sito a cui guardare: https://rivertribe.it/