Rischiamo di non aver più sabbia sul pianeta
Oggi, soprattutto d’estate, per molti di noi il rifugio dallo stress da lavoro trova luogo in qualche calda spiaggia di mare. Che sia in Europa o in qualche altro continente mi sembra indiscutibile quanto possa essere piacevole starsene sdraiati sulla sabbia con il profumo della salsedine e il sole che ci bacia.
Eppure tutto questo, signori miei, potrebbe sparire.
Sì perché quello che non ci hanno detto, o ciò che non possiamo vedere proprio perché non abbiamo una visione “dall’alto”, è che le nostre bellissime e tanto amate spiagge stanno per scomparire.
E non solo loro!
Il processo di realizzazione di qualunque prodotto prevede cinque passaggi fondamentali: estrazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento.
Lo step sul quale vorremmo soffermarci oggi è il primo: estrazione.
Ogni oggetto o materiale per produrre qualcosa è infatti il risultato dell’aggregazione di una o più risorse estratte dal pianeta. Fin qui tutto bene se non fosse che all’interno di questo processo spesso non si presta attenzione al numero di risorse disponibili sulla terra. Le logiche dei mercati, legali e illegali, sono talmente forti che ci dimentichiamo l’esauribilità di alcune risorse.
Ad esempio della sabbia.
La sabbia sta per sparire!
Per la produzione di bottiglie di calcestruzzo, fondamentale in edilizia, così come anche per la produzione di molti altri articoli di uso quotidiano la sabbia resta ad oggi un elemento fondamentale nel processo di produzione. La risorsa prima utile a realizzare queste cose.
Il problema, come spesso accade, non è tanto determinato dal prodotto finale di cui possiamo disporre, quanto più, come già detto, dalla mancata analisi di sostenibilità riferita al processo di estrazione che primo fra gli altri dovrebbe tutelare il nostro pianeta.
Quale è la quindi situazione attuale della sabbia sulla nostra terra? Cosa sta andando storto e quali sono i paesi maggiormente implicati? Esiste, non di meno, una soluzione alternativa a tutto ciò?
L’infografica sottostante proverà a darci una prima risposta.
Infografica a cura di: trademachines.it