Ripulire i terreni grazie agli impulsi elettrici
Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature gli impulsi elettrici sarebbero in grado di eliminare inquinanti organici e metalli pesanti dai terreni
L’inquinamento di terreni e falde acquifere è un problema tanto grande quanto difficile da risolvere ma, secondo un recente studio scientifico, gli impulsi elettrici potrebbero essere una soluzione concreta.
Abbiamo già raccontato in diverse occasioni delle potenzialità della canapa, o di altre piante, di estrarre dal terreno inquinanti e metalli pesanti per stoccarli nel fusto e nelle foglie. Sia in Italia che all’estero ci sono state diverse sperimentazioni che inquadrano la canapa come un’ottima coltura per le bonifiche.
Il problema rimane però per il passo successivo: cosa fare delle piante utilizzate per la bonifica, una volta che al loro interno hanno stoccato i metalli pesanti che prima infestavano la terra? Ad oggi non sembrano esserci soluzioni pratiche.
Una possibilità, ventilata dal professor Vito Gallo, Professore di Chimica presso il Politecnico di Bari e coordinatore del progetto BIO SP.HE.RE., sarebbe quella di utilizzarla in ambito energetico, dove si potrebbe utilizzare la biomassa per produrre energia. “Se pensiamo al recupero energetico mediante combustione”, aveva raccontato a Canapaindustriale.it, si andrebbe prima a coltivare la canapa per rimuovere i metalli pesanti dai terreni inquinati e poi si utilizzerebbe la stessa biomassa in opportuni impianti per la produzione di energia e per raccogliere in condizioni controllate le ceneri arricchite di questi metalli. In questo modo, gli stessi metalli potrebbero essere avviati a un nuovo ciclo di vita”.
La soluzione che ad oggi viene utilizzata più spesso, invece, è quella di sbancare il terreno che si intende ripulire, e lavarlo con acqua e tensioattivi o solventi organici. Una soluzione costosa, che comporta un grande spreco di acqua, e che in genere viene fatta su piccole porzioni di terra.
GLI IMPULSI ELETTRICI PER BONIFICARE I TERRENI
Una nuova possibilità arriva da uno studio pubblicato di recente su Nature, dove i ricercatori illustrano “un processo elettrotermico ad alta temperatura per la bonifica rapida e priva di acqua di molteplici inquinanti nel suolo”.
In che modo? Utilizzando una tecnologia chiamata HET (High-Temperature Electrothermal Process). “La temperatura del terreno contaminato con additivi di carbonio aumenta fino a 1.000 – 3.000°C secondo necessità in pochi secondi tramite l’ingresso di corrente continua pulsata, consentendo la vaporizzazione di metalli pesanti e la grafitizzazione di metalli persistenti inquinanti organici come gli idrocarburi policiclici aromatici. Il trattamento rapido conserva i costituenti minerali del suolo mentre aumenta il tasso di infiltrazione e l’apporto di nutrienti scambiabili, portando alla fertilizzazione del suolo e a migliori tassi di germinazione”.
Insomma, gli impulsi elettrici sarebbero un modo concreto per bonificare un terreno senza sprecare acqua e con il vantaggio di mantenere i costituenti minerali del suolo oltre ad avere un miglioramento compreso tra il 20 e il 30% nella germinazione per la successiva stagione agricola.
Secondo gli scienziati della Rice University e dell’United States Army Engineer Research and Development Center (ERDC) infatti: “L’analisi tecnico-economica indica che il processo ha il potenziale per essere più efficiente dal punto di vista energetico ed economico rispetto al lavaggio del suolo o al desorbimento termico”.
Nello studio i ricercatori propongono di procedere con test pratici sul campo, per validare il metodo e provarlo su grandi estensioni.
*Foto di copertina di Dan Meyers su Unsplash