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Rifugi tecnologici per i profughi siriani

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Come riportano i dati dell’Onu, il conflitto in Siria ha già causato più di 4 milioni di profughi, persone che in fuga dalla guerra cercano rifugio nei campi d’accoglienza dei paesi confinanti, i quali spesso riescono ad offrire esclusivamente ricoveri di fortuna, ovvero tende in tela non adatte a sostenere le elevate escursioni termiche di quelle zone.

Proprio osservando la drammatica situazione, la giovane designer canadese di origine giordana Abeer Seikaly, che nel 2013 vinse il Lexus Design Award con un prototipo di tenda innovativa, intravede nella sua invenzione una soluzione per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati siriani.

La tenda si chiama Weaving Homes ed è ispirata alle abitazioni delle popolazioni nomadi, è creata in tessuto tecnico, costituita da un’unica struttura leggera e flessibile alta due metri e larga cinque.

E’ stata studiata per adattarsi alle temperature esterne attraverso un doppio sistema di ventilazione che d’estate favorisce il ricircolo d’aria, mentre d’inverno trattiene il calore all’interno dell’alloggio. Nella zona superiore della tenda è installato un sistema di accumulo dell’acqua piovana e una batteria che immagazzina l’energia solare.

La struttura è attualmente in via di perfezionamento e presto sarà pronta per essere testata e commercializzata, il passo successivo per lo sviluppo del progetto di Abeer è quello di studiare un modo per introdurre le Weaving Homes nei vari campi profughi.



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