Rifugi e santuari: ecco i luoghi dove gli animali trovano una nuova vita
I rifugi e i santuari animali sono luoghi privilegiati in cui è possibile sperimentare l’empatia profonda che lega ogni essere vivente. Ecco dove trovarli
Ogni pezzo di carne che mangiamo ha una sua storia. Fino a poche centinaia di anni fa si poteva sapere da dove veniva. Magari era un cervo cacciato da nostro padre in una giornata uggiosa e di vento o magari era di una delle tante galline allevate nel giardino di casa. Oggi la provenienza e le varie fasi di elaborazione del prodotto carne sono ai più sconosciuti; la stessa etichetta applicata alla confezione, lascia molto spazio all’immaginazione e poco alla concretezza.
La filiera della produzione di carne è stata molto abile nel gestire questo tipo di narrazione. Per aumentare i profitti e togliere ogni tipo di contatto con l’animale, i vari step che vanno dall’allevamento alla macellazione, sono stati semplificati e banalizzati come semplici meccanismi, ingranaggi di una macchina senza sentimenti. Questo ha comportato che noi consumatori ci ritrovassimo con banchi frigo pieni di confezioni di carne già pronta per il consumo, distaccandoci completamente da ciò che stiamo mangiando e portandoci ad aumentare notevolmente le quantità di prodotto acquistate perché di facile utilizzo e vittime di una pubblicità pronta a elogiare le virtù di una dieta a base di carne.
Ci siamo mai soffermati a chiederci da dove venisse quel petto di pollo o quel prosciutto? Ci siamo mai chiesti cosa stiamo mangiando? O meglio chi stiamo mangiando?
Lilith è una mucca salvata da un allevamento lager. Durante la sua vita è stata ingravidata numerose volte al fine di farle produrre più latte da mettere in commercio. Perché vi racconto di Lilith? Perché Lilith fa parte di quella macchina ben oliata e distruttiva che è la filiera della carne. O almeno ne faceva parte. Ora vive a Ippoasi in quattro ettari di terreno vicino Pisa.
Ippoasi come tanti altri rifugi/santuari, sono luoghi gestiti per lo più da volontari che hanno come missione, ma non solo, quella di salvare animali provenienti da allevamenti lager e/o sotto sequestro, animali vittime di maltrattamenti o destinati a morte certa.
Nati sulla corrente delle filosofie di pensiero animaliste, questi luoghi oltre al cercare di salvare più animali possibili da situazioni tragiche si sono date l’obiettivo di portare avanti anche un messaggio culturale. L’animale da reddito è un soggetto vivente avente diritti e dignità e come tale va trattato. Lo sfruttamento non è considerato legittimo e in quanto tale va abolito. Gli animali ospitati da questi santuari vivono infatti secondo le loro necessità di esseri senzienti e senza nessun secondo fine commerciale o lavorativo.
Se il cercare di salvare più vite possibile è senz’altro nobile, quello che ha più ancora più valore è l’apporto culturale che queste persone cercano di propagandare il più possibile: l’antispecismo. Viviamo in un’epoca in cui noi esseri umani ci sentiamo gli esseri più potenti e importanti del mondo, sovrani di un pianeta che deve sottostare alle nostre regole. Purtroppo o per fortuna non è così, siamo tutti parte di un ecosistema vasto e vario in cui le nostre credenze attuali contano poco o nulla, per lo meno sul lungo periodo. Vediamo con i nostri occhi quelli che sono gli effetti dei nostri comportamenti sull’ambiente e tra le tante cause c’è anche l’allevamento, soprattutto quello intensivo.
La missione sociale e culturale che portano avanti Ippoasi e i tanti santuari sparsi per l’Italia è proprio quella di farci uscire dal nostro guscio antropocentrico e relazionarci con un essere vivente diverso da noi non in maniera utilitaristica. La possibilità di toccare con mano questi animali durante le giornate di apertura al pubblico permette, sentendo anche le loro storie, di acquisire consapevolezza su quello che è il nostro impatto nel mondo e di come animali in apparenza lontani da noi provino le stesse emozioni. Se l’unione fa la forza la rete dei Santuari di animali liberi di tutta Italia, è nata con questo scopo.
Se avrete voglia e un po’ di curiosità, potete cercare quello più vicino a voi e andare a vedere con i vostri occhi questi bellissimi animali, ascoltare le loro storie e magari, quando andrete a fare la spesa, vi sorgerà spontanea qualche domanda in più.
a cura di Andrea Fini
Educatore cinofilo e giardiniere. Appassionato di natura, animali e stili di vita alternativi